Dal 2010 al 2017 l’industria manifatturiera in Liguria ha registrato un calo del numero di imprese attive dell’11,9%, ma al suo interno esistono settori, come quello alimentare, che hanno resistito: nel 2017 le imprese attive nell’industria alimentare in Liguria sono 1.754 (-0,7% sul 2016 e +2,4% sul 2010), pari al 17,4% sul totale industria della regione. Numeri che posizionano la Liguria al 13esimo posto in Italia.
Questa la fotografia di Anticimex, azienda specializzata nel pest management e nei servizi di igiene ambientale, elaborata su base dati InfoCamere-Movimprese e su dati interni.
A livello regionale, nel 2017 il numero più alto di aziende dell’industria alimentare si registra nella provincia di Genova, con 920 imprese attive (-0,8% sul 2016). Seguono Savona con 358 (-1,1%), Imperia con 251 (+0,4%) e La Spezia con 225 (-1,3%).
Sul fronte della sicurezza alimentare, secondo i dati di Anticimex, in Liguria gli interventi eseguiti contro i roditori che, oltre a essere portatori di malattie, possono anche provocare perdita di prodotto, danni agli impianti e di reputazione, sono in calo rispetto all’anno precedente (-3%), a fronte di un aumento generalizzato a livello nazionale (+11%). Gli interventi crescono a Savona (+9%), mentre risultano in calo a Genova (-5%) e a Imperia (-3%), in lieve riduzione anche alla Spezia (-1%).
Ma ad aver registrato nel 2017 un vero e proprio boom in Italia sono le richieste di intervento con l’impiego di nuove tecnologie (+56% sul 2016), che permettono di ridurre l’utilizzo di prodotti chimici e al contempo di rispettare l’ambiente circostante. Sistemi sempre più “intelligenti” che prevedono il monitoraggio e il controllo elettronico dei roditori, 24 ore su 24, 7 giorni su 7, e in grado di comunicare dati sull’attività in tempo reale, permettendo quindi di avere la situazione sempre sotto controllo e di intervenire prima che possano provocare danni.
«Negli ultimi anni il settore alimentare ha confermato il suo ruolo strategico per il Paese, ponendo sempre più la salute del consumatore al centro della propria filiera – afferma Valeria Paradiso, responsabile tecnico di Anticimex Italia – Questo grazie a una normativa più stringente che non solo obbliga le aziende ad adottare un metodo di autocontrollo per identificare e neutralizzare i rischi possibili durante la produzione di un alimento, tra cui la presenza di infestanti, ma ha anche regolamentato l’uso dei prodotti chimici facendo in modo che vengano utilizzati solo se strettamente necessari ed in maniera mirata. A questo si aggiungono le nuove tecnologie che hanno un ruolo chiave per ridurre l’uso di questi prodotti, con un notevole vantaggio per la salute e per l’ambiente».