Chiusura in negativo per le Borse europee, condizionate da Wall Street, dove i listini americani sono passati in rosso dopo un avvio lievemente positivo e il Vix si mantiene in area 23 punti e dalle temsioni tra Usa e Cina. Ieri Trump ha annunciato nuove tariffe e sanzioni commerciali per 60 miliardi di dollari, a cui Pechino ha risposto mettendo nel mirino 128 prodotti americani, per un totale di 3 miliardi di dollari, nel caso non venga raggiunto un accordo. In settimana si è tenuta la riunione della Fed, che ha alzato come previsto i tassi di interesse, confermando altri due interventi nel 2018 ma alzando a tre il numero di ritocchi per il 2019. Lo scandalo di Facebook inoltre ha freenato il comparto tecnologico.
Il Ftse 100 di Londra segna-0,4%, il Dax di Francoforte -1,8%, il Cac 40 di Parigi -1,4%. In Rosso anche Milano con Ftse Italia All-Share a 24.535,92 punti (-0,42%) e Ftse Mib a 22.289,10 punti (-0,49%).
A Piazza Affari bene Leonardo (+2%) e le utilities, in particolare A2A (+1,9%), Terna (+1,6%) all’indomani della presentazione del nuovo piano industriale ed Enel (+1,15%) dopo i conti del 2017.Ancora vendite su Stm (-4,1%), penalizzato anche dalla debolezza generale dei tecnologici, e su Tenaris (-4%), in scia all’esclusione dai dazi Usa della Corea del Sud, i cui produttori di tubi sono tra i principali competitor del gruppo.
Le incertezze inducono gli investitori a guardare agli asset più difensivi, primo fra tutti l’oro, risalito a 1.348 dollari l’oncia.
Sul Forex il cambio dollaro/yen arriva quota 105 per la prima volta da fine 2016, con la valuta nipponica favorita dall’incertezza, mentre l’euro/dollaro avanza a quota 1,235.
In rialzo il petrolio, con Wti e Brent rispettivamente a 65,3 e 69,8 dollari al barile.
Lo spread tra Btp e Bund chiude poco mosso a 134,5 punti, contro i 135,6 dell’apertura. Il rendimento si attesta all’1,874%.