Anche la Banca centrale europea fissa le sue regole per la gestione dei crediti deteriorati. L’Ue ha già indicato le linee guida per la valutazione degli npl, non performing loan, nei bilanci delle banche . Oggi la Bce ha reso noti noti i criteri che le banche dovranno adottare.
Nell’addendum alle linee guida della Vigilanza bancaria di Francoforte, l’Eurotower si aspetta che le banche coprano integralmente i futuri crediti deteriorati in un periodo compreso fra due anni (per quelli non garantiti) a sette anni per quelli garantiti.
La svalutazione potrà iniziare, per gli npl garantiti, solo dal terzo anno per un valore pari al 40% del credito, che crescerà al 55% dopo quattro anni di anzianità, al 70% dopo cinque, all’85% al sesto anno e del residuo 15% nel settimo anno.
La Bce specifica che si tratta di disposizioni “non vincolanti” che si applicheranno sugli Npl che emergeranno a partire dal primo aprile 2018.
La Vigilanza bancaria che fa capo alla Bce discuterà con le singole banche gli eventuali scostamenti dalle aspettative sugli accantonamenti prudenziali indicate nell’addendum . E a conclusione del dialogo di vigilanza, tenendo conto della situazione specifica di ogni banca, deciderà caso per caso, se e quali misure di vigilanza siano appropriate. I risultati di questo dialogo saranno integrati, per la prima volta, nel processo di revisione e valutazione prudenziale, lo Srep del 2021.

«Il Parlamento europeo – ha dichiarato il presidente dell’assemblea Antonio Tajani – valuterà la coerenza del contenuto del nuovo addendum con il rispetto dei poteri del legislatore. A una prima lettura, la Vigilanza sembra tenere conto delle perplessità manifestate dal Parlamento europeo e chiarire meglio, rispetto alla versione pubblicata in ottobre oggetto della consultazione, il carattere non vincolante dell’Addendum e la sua applicazione caso per caso». Il tentativo dell’Eurotower di promuovere regole generali era stato respinto dall’Europarlamento.