Chiudono in ribasso le Borse europee penalizzate dal rallentamento di Wall Street e dal rafforzamento dell’euro. Il Dax di Francoforte segna -1,6%, il Ftse 100 di Londra -1,1%, il Cac 40 di Parigi -0,6%. Milano termina con Ftse Italia All-Share a 24.991,27 punti (-0,31%) e Ftse Mib a 22.690,98 punti (-0,32%). L’Ocse ha alzato le stime sul pil mondiale e dell’Eurozona, ma ha lasciato invariate quelle relative all’Italia, per la quale prevede una crescita dell’1,5% nel 2018 e dell’1,3% per l’anno successivo. La disoccupazione a livello nazionale, invece, è scesa all’11% nel quarto trimestre 2017 dall’11,2% del trimestre precedente. A Wall Street gli operatori cercano di valutare le conseguenze della sostituzione del segretario di Stato americano, Rex Tillerson con il capo della Cia, Mike Pompeo e i numeri di febbraio sull’inflazione Usa.
A Piazza Affari tonfo di Mediaset (-4,15%), penalizzata dal downgrade di JP Morgan da ‘neutral’ a ‘underweight’ con prezzo obiettivo passato da 3,20 a 3,10 euro. Prosegue il trend positivo delle utilities, Italgas (+2,3%) dopo i risultati, A2A (+1,4%), Enel (+0,8%) e Snam (+0,9%) in attesa dei conti. Tra le banche chiudono in rialzo Banco Bpm (+2,3%), Bper (+1,9%) e Ubi (+1,1%). Exploit di Carige (+4,44%).
Sul Forex il cambio euro/dollaro si riporta in area 1,24, mentre il dollaro/yen torna a 106,6.
Il deprezzamento del dollaro agevola l’oro che risale a 1.326 dollari l’oncia. Per quanto riguarda il petrolio, Wti e Brent calano rispettivamente a 60,6 e 64,6 dollari al barile, frenati dai timori che la pur solida domanda globale non basti ad assorbire la crescente offerta statunitense.
Sull’obbligazionario il rendimento del decennale italiano cala leggermente, all’1,98%, separato da uno spread con il Bund tedesco di 136 punti base.