Cervello: dove operarsi in Liguria? www.doveecomemicuro.it, portale di public reporting delle strutture sanitarie italiane, questo mese ha voluto dedicare un approfondimento al cervello.
A livello nazionale, secondo il report, l’Ospedale San Martino di Genova è tra le strutture italiane che vantano la mortalità più bassa a 30 giorni dal ricovero per tumore cerebrale.
A livello regionale, al vertice delle 4 classifiche per volume di interventi ci sono l’Ente Ospedaliero Ospedali Galliera di Genova (tumore cerebrale e rivascolarizzazione carotidea con endoarterectomia) e l’Ospedale San Martino di Genova (aneurisma cerebrale non rotto e rivascolarizzazione carotidea con stenting e angioplastica).
Su https://www.doveecomemicuro.it/ le classifiche regionali dei 5 ospedali più performanti per volume di interventi per tumore cerebrale, aneurisma cerebrale non rotto, rivascolarizzazione carotidea con stenting e angioplastica e rivascolarizzazione carotidea con endoarterectomia. A livello regionale, si posizionano ai primi posti l’Ente Ospedaliero Ospedali Galliera di Genova (per tumore cerebrale e rivascolarizzazione carotidea con endoarterectomia) e l’Ospedale San Martino di Genova (per aneurisma cerebrale non rotto e rivascolarizzazione carotidea con stenting angioplastica). Vengono riportate, inoltre, le strutture con le percentuali più basse di mortalità a 30 giorni dal ricovero per ictus
Come scegliere l’ospedale?
Nell’eventualità di doversi sottoporre a un intervento così delicato come quello al cervello è fondamentale orientarsi su strutture che offrano le maggiori garanzie. «I dati del PNE- Programma Nazionale Esiti gestito da Agenas svelano – spiega Elena Azzolini, medico specialista in Sanità Pubblica e membro del comitato scientifico di www.doveecomemicuro.it – quali sono i centri che eseguono il più alto numero di interventi in un anno e quali rispettano le soglie fissate dal Ministero per quanto riguarda la mortalità a 30 giorni dal ricovero. Al momento di scegliere è bene tener conto di queste informazioni e non limitarsi al passaparola o alla vicinanza a casa. Il volume di attività è un elemento chiave per capire la bontà di una struttura. Secondo quanto dimostra un’ampia letteratura scientifica, infatti, un alto numero di interventi ha un impatto positivo sull’efficacia delle cure”.
Che sia imprudente basarsi solo sul passaparola non supportato da dati oggettivi risulta chiaro dall’ultimo rapporto dell’Agenas: i dati del PNE 2017, infatti, mettono in luce come solo il 12% delle 160 strutture italiane che eseguono interventi di craniotomia per tumore cerebrale rispetta i valori istituzionali riguardo alla mortalità a 30 giorni dal ricovero (che devono mantenersi £ all’1,5%).
Dei 959 ospedali che effettuano ricoveri per ictus, invece, solamente il 47% rispetta le soglie ministeriali riguardo alla mortalità a 30 giorni dal ricovero (che devono mantenersi £ al 10%). Solo il 30% dei 272 ospedali che eseguono interventi di rivascolarizzazione carotidea con endoarterectomia, infine, rispetta i valori fissati dal Ministero per quanto riguarda il volume di operazioni (almeno 75 interventi annui).
Altri parametri da considerare quando ci si trova a scegliere la struttura sono, inoltre, il tipo di follow up offerto dopo l’intervento e i servizi che puntano a migliorare l’umanizzazione delle cure, come quelli di psiconcologia e di psicoterapia dedicati ai pazienti affetti da tumore cerebrale.
«In tanti anni di attività, ci siamo resi conto quanto questi servizi rappresentino un importante valore aggiunto per i reparti che li offrono e di come contribuiscano ad aumentarne il livello di gradimento», dice Guido Minghetti, presidente e cofondatore di AITC Onlus (Associazione Italiana Tumori Cerebrali), associazione che da una decina d’anni gestisce, presso l’Istituto Neurologico Besta di Milano, un servizio di supporto dedicato ai pazienti con diagnosi di tumore cerebrale, ai loro familiari e agli operatori sanitari.
Come confrontare le performance delle strutture? Per farsi un’idea realistica della bontà dei centri, basta andare all’indirizzo http://www.doveecomemicuro.it/, inserire nel “cerca” la parola chiave desiderata, ad esempio “cervello” o “carotide”, e selezionare la voce che interessa tra quelle suggerite (ad esempio “tumore cerebrale” oppure “Carotide – rivascolarizzazione carotidea con endoarterectomia”): in cima alla pagina dei risultati compariranno i centri più performanti per questo tipo di intervento.
Il semaforo verde indica il rispetto della soglia ministeriale mentre una barra di scorrimento mostra il posizionamento delle singole strutture nel panorama nazionale.
La valutazione viene fatta considerando indicatori istituzionali di qualità come, appunto, i volumi di attività e la mortalità a 30 giorni dal ricovero (dati validati e diffusi dal PNE – Programma Nazionale Esiti gestito dall’Agenas per conto del Ministero della Salute).
CLASSIFICHE REGIONALI STILATE SULLA BASE
DEI 4 INDICATORI
(Fonte: Piano Nazionale Esiti 2017)
In Liguria ci sono 23 strutture che si occupano di patologie cerebrali
Interventi chirurgici di craniotomia per tumore cerebrale
Le strutture pubbliche o private accreditate che hanno effettuato questo tipo di intervento sono 4
Ente Ospedaliero Ospedali Galliera di Genova (n° interventi: 98)
Ospedale San Martino di Genova (n° interventi: 78)
Ospedale Santa Corona di Pietra Ligure (SV) (n° interventi: 75)
Istituto Gianna Gaslini di Genova (n° interventi: 26)
L’Ospedale San Martino raggiunge performance molto alte sia per quanto riguarda il numero di interventi, sia per ciò che concerne le percentuali di mortalità a 30 giorni dall’intervento (che devono mantenersi £ all’1,5%).
In Liguria i valori di riferimento sono rispettati dal 25% delle strutture valutabili.
Interventi chirurgici di aneurisma cerebrale non rotto
Le strutture pubbliche o private accreditate che hanno effettuato questo tipo di intervento sono 3
Le strutture che in Liguria effettuano un maggior numero di interventi sono:
Ospedale San Martino di Genova (n° interventi: 23)
Ospedale Santa Corona di Pietra Ligure (SV) (n° interventi: 9)
Ente Ospedaliero Ospedali Galliera di Genova (n° interventi: 3)
Interventi chirurgici di rivascolarizzazione carotidea – stenting e angioplastica
Le strutture pubbliche o private accreditate che hanno effettuato questo tipo di intervento sono 14
Le 5 strutture che in Liguria effettuano un maggior numero di interventi sono:
Ospedale San Martino di Genova (n° interventi 191)
Ospedale Villa Scassi di Genova (n° interventi 195)
Ospedale Santa Corona di Pietra Ligure (SV) (n° interventi: 112)
Stabilimento Ospedaliero di Imperia (n° interventi 86)
Ente Ospedaliero Ospedali Galliera di Genova (n° interventi: 85)
Interventi chirurgici di rivascolarizzazione carotidea – endoarterectomia
Le strutture pubbliche o private accreditate che hanno effettuato questo tipo di intervento sono 7
Le 5 strutture che in Liguria effettuano un maggior numero di interventi sono:
Ente Ospedaliero Ospedali Galliera di Genova (n° interventi: 123)
Ospedale San Martino di Genova (n° interventi 122)
Stabilimento Ospedaliero di Imperia (n° interventi 80)
Ospedale Santa Corona di Pietra Ligure (SV) (n° interventi: 62)
Ospedale Sant’Andrea la Spezia (n° interventi 37)
In Liguria i valori di riferimento (strutture con almeno 75 interventi annui) sono rispettati da 3 strutture (il 43% delle strutture).
Ictus
Le strutture pubbliche o private accreditate che hanno prestato assistenza per questo tipo di patologia in Liguria sono 22.
Le percentuali più basse di mortalità in Liguria sono ottenute dall’Ospedale San Paolo di Savona, dall’Ente Ospedaliero Ospedali Galliera di Genova, dall’ Ospedale di Tigullio – Polo di Lavagna (GE) e dall’Ospedale San Martino di Genova. (Nel calcolo, vengono prese in considerazione solo le strutture che effettuano almeno 50 ricoveri l’anno).
In Liguria i valori di riferimento (percentuali di mortalità a 30 giorni dal ricovero £ al 10%) sono rispettati dal 21% delle strutture valutabili (alte performance – con percentuali £ all’8% – nel 10,5% delle strutture).