Raffaella Mariani (Pd) nei deputati, Vito Vattuone (Pd) nei senatori, ecco i primi “liguri” nella classifica della produttività parlamentare 2017, stilata dall’associazione Open polis.

Il lavoro di deputati e senatori – si legge nella spiegazione dela costruzione del punteggio – viene analizzato in base a criteri di efficacia utili a distinguere la grande quantità di attività che non producono effetti, dalle poche iniziative che invece danno risultati. Open Polis specifica che non si entra mai nel merito delle disposizioni, se sono positive o negative, ma ci si limita ad attribuire un punteggio a ogni passaggio di iter.

Più un provvedimento si avvicina a essere completato più è stato alto il punteggio assegnato a chi presenta l’atto (primo firmatario) o ne è il relatore. Altri punti vengono attribuiti con il consenso ottenuto su un provvedimento, attraverso le firme degli altri parlamentari, e, infine, in base alla partecipazione del parlamentare ai lavori. L’insieme di questi parametri – messi a punto nel tempo grazie al confronto anche con molti parlamentari – premia il risultato e il merito politico e penalizza la produzione di scartoffie buone solo a intasare gli uffici.
Diverso il punteggio anche a seconda dell’importanza delle leggi:
- Livello 1: leggi dal limitato impatto normativo, sia dal punto di vista territoriale che dei contenuti. Vengono anche incluse norme, come i trattati internazionali, in cui il ruolo del parlamento è circoscritto alla ratifica;
- Livello 2: questo raggruppamento include la stragrande maggioranza dei testi approvati dall’aula. È pensato per includere tutte le leggi che affrontano aspetti specifici di settori ampi;
- Livello 3: leggi che riformano interi settori e quelle particolarmente rilevanti e di interesse generale per l’opinione pubblica;
- Livello 4: questo livello include le norme proposte dal governo, i decreti legge ricorrenti e le leggi sui temi civili;
- Livello 5: leggi di bilancio, riforme costituzionali, leggi elettorali, decreti emergenziali e riforme strutturali del governo.
Un abuso degli ordini del giorno da parte dei parlamentari ha portato Open Polis a rivalutarne il peso nell’indice.
Dei circa 1.000 deputati e senatori, solo un centinaio è riuscito a influire sui lavori di Montecitorio e Palazzo Madama, ennesima prova della forte crisi di identità che sta vivendo il nostro Parlamento.
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