Presentare il tessuto produttivo locale e capire in cosa consistono le professioni e i valori nell’impresa. Sono gli obiettivi dell’evento organizzato dall’Unione Industriali di Savona, nell’ambito della 24esima Giornata Nazionale “Orientagiovani”: “Il futuro non è un destino ma un progetto. Cultura tecnica e competenze per sviluppare
un proprio percorso professionale nel settore industriale”. L’incontro si svolgerà martedì 28 novembre dalle 8,30 nella Fortezza del Priamar – Palazzo della Sibilla, a Savona.
Un momento di approfondimento per far crescere le vocazioni scientifiche tra i giovani che, per l’occasione, potranno conoscere i progetti e le esigenze di professionalità di alcune delle realtà industriali più importanti della provincia, attraverso le testimonianze dei manager che vi operano.
All’evento prenderanno parte circa trecento tra studenti e professori provenienti dalla quasi totalità degli istituti superiori del savonese e sarà introdotto e coordinato da Valentina Spirito, presidente del Gruppo Giovani dell’Industria di Savona.
La nuova rivoluzione della produzione, come riaffermato dal recente G7 svoltosi a fine settembre a Torino, è già in atto, resa possibile dai progressi della robotica e dal diffondersi di nuove applicazioni digitali.
Se da una parte questo processo che si sta sviluppando a livello internazionale, rappresenta una opportunità importante per la modernizzazione del nostro sistema produttivo dall’altra questi processi , se non adeguatamente anticipati e guidati, possono rendere ancora più complesso il rapporto tra scelte formative dei giovani e loro successiva condizione occupazionale.
Siamo penultimi in Europa come numero di laureati e solo quattro studenti su 100 scelgono le lauree che danno più lavoro.
Secondo recenti ricerche, il solo segmento dei corsi tecnico-scientifici assicura una quota di occupati di oltre il 90% a cinque anni dalla conclusione e quindi lo scetticismo delle matricole per i corsi che, almeno sulla carta, garantiscono ritorni più immediati dal punto di vista lavorativo, evidenzia che esiste ancora una significativa carenza informativa, da parte dei giovani e delle famiglie, sugli sbocchi occupazionali di lauree o diplomi al momento della scelta della scuola superiore o del percorso universitario .