La funzione pubblica della Cgil bacchetta l’assessore al Lavoro della Regione Liguria Gianni Berrino sulle dichiarazioni legate alla situazione dei centri per l’impiego.
La giunta regionale ha recentemente approvato la disciplina per l’accreditamento che apre ai soggetti privati e – secondo Berrino – «servirà proprio a completare, in modo capillare sul territorio in un’ottica di filiera integrata, il piano dell’offerta ai cittadini su una tematica così sensibile come il lavoro. L’obiettivo è ampliare, rafforzare ed efficientare la rete dei servizi per dare la massima copertura sul territorio e tempestività negli interventi».
La replica della Fp Cgil Liguria non si è fatta attendere: “È almeno dal 2015 che i Centri vivono in una sorta di limbo gestionale – si legge nella nota – la Funzione pubblica Cgil non è contraria ai privati nei Centri per l’impiego, anche perché, da quando le province li hanno aperti, ci sono sempre stati; la preoccupazione è evitare il paradosso di perdere quasi 200 lavoratori privati che lavorano dentro i Cpi, consentendo loro di erogare i servizi obbligatori per legge. Per essi la Regione non farà un nuovo appalto ma darà degli affidamenti con numeri e tempi incerti”.
Secondo la Fp Cgil si tratta di “una sottovalutazione gravissima da parte della Regione che d’altra parte non affronta l’altra emergenza ossia quella dei lavoratori pubblici dei Cpi, sotto organico di oltre 100 unità, in debito di formazione e riqualificazione e congelati in enti di area vasta che di loro non sanno che farsene. Regione deve immediatamente prenderli in carico, stabilizzando gli attuali precari, come tra l’altro prevede la legge di stabilità in corso di approvazione”.
La situazione vede da una parte le risorse ridursi oggettivamente in modo pesante, anche e soprattutto per il braccio di ferro tra Stato e Regioni sul destino del settore. Dall’altra parte la legge di riforma (dlgs 150/2015) e le stesse disposizioni regionali – con il condivisibile obiettivo di erogare servizi migliori – chiedono ai Cpi di erogare servizi più complessi ed estendere l’utenza (obbligatoriamente tutti i percettori di ammortizzatori sociali, oltre ai disoccupati che cercano spontaneamente lavoro).
“Se la Regione Liguria continua a vivere alla giornata – sostiene la Fp Cgil – con progetti frammentari ed estemporanei, come il fallimentare Over40 e non mette in campo immediatamente una strategia realistica, chiara e coerente, rischia di fallire completamente l’obiettivo di rinnovare e rendere più efficace la rete dei servizi per l’impiego, disperdendo la professionalità di oltre 300 operatori qualificati, per molti dei quali è a rischio lo stesso posto di lavoro.