La protesta della scorsa settimana dei giovani agricoltori iscritti a Cia Liguria in consiglio regionale sta creando un effetto domino. Negli uffici della Confederazione italiana agricoltori di tutto il territorio regionale è iniziata una visita costante di giovani che chiedono se sia possibile fidarsi delle promesse fatte dalla Regione in tema di fond Psr e, in particolare, se queste risorse siano effettivamente destinate al futuro delle imprese e ai primi insediamenti.
«Pensavamo di aver portato già tanti giovani in Consiglio Regionale − spiega Aldo Alberto, presidente di Cia Liguria − Abbiamo scoperto che molti altri aspettavano questa nostra azione per smuovere una situazione ingessata che bloccava e blocca la realizzazione dei loro sogni d’impresa. I profili social e quelli personali dei ragazzi intervenuti in consiglio regionale hanno fatto il resto: la percezione che più siano i giovani che chiedono tempi certi, più aumentino le possibilità di soluzione, ha dato vita a un fenomeno di passa parola che mai avevamo visto. I nostri uffici sono subissati di richieste».
Cia Liguria ha ricordato a tutti i partiti che ci sono 648 domande per un totale di 45 milioni di euro di investimenti aziendali. Richieste che continuano a rimanere bloccate tra istruttorie senza fine e nulla osta che non arrivano nell’ambito del Piano di Sviluppo Rurale.
L’incontro in consiglio regionale si era concluso con un ordine del giorno, sottoscritto da tutti i gruppi politici e votato all’unanimità in assemblea, che impegna il presidente della giunta regionale e l’assessore competente a mettere in atto strumenti – anche straordinari – che consentano di valorizzare le istruttorie e il rilascio delle autorizzazioni di spesa, eventualmente anche utilizzando risorse umane esterne all’ente. E ad avvalersi quanto prima del sistema informatico mutuato dalla Regione Marche.
«Sono impegni messi nero su bianco − conclude Alberto − Noi controlleremo settimanalmente che vengano rispettati. Ogni giorno c’è qualche giovane in più che ce lo chiede».