In arrivo in Liguria di 14,8 milioni di euro attraverso i Fondi Fsc, per lo sviluppo e la coesione, gestiti dal ministero dell’Ambiente, per la conclusione della messa in sicurezza del sito Stoppani di Cogoleto, una delle aree più inquinate d’Italia a causa della ingente presenza di cromo esavalente.
«Fino a oggi – commenta l’assessore regionale all’Ambiente Giacomo Giampedrone – le risorse in gestione al commissario non potevano garantire il completamento degli interventi finalizzati alla uscita dall’emergenza; a questo punto con questi nuovi finanziamenti che verranno gestiti da Regione Liguria, attraverso il commissario per l’emergenza, potremo completare tutta la messa in sicurezza del sito e dare inizio a una fase nuova. Un grande risultato anche per i Comuni interessati di Cogoleto e Arenzano».
L’assessore contestualmente ha richiesto al ministro Galletti la proroga della fase di emergenza, come avviene dal 2007, per fare in modo che la gestione delle risorse stanziate sia garantita al meglio.
«Al termine della messa in sicurezza del sito si potrà fare un progetto di bonifica – aggiunge Giampedrone – In questo modo possiamo uscire dalla fase emergenziale che va avanti dal 2007, con una prospettiva nuova per i due Comuni interessati che fa tirare un sospiro di sollievo a quei territori che hanno tanto patito. Nel frattempo, attraverso l’attività emergenziale, abbiamo fatto in modo che i Comuni non avessero ulteriori ricadute negative».
Le risorse messe a disposizione dal ministero dell’Ambiente attraverso fondi Fsc serviranno per i seguenti interventi: raddoppio della linea di trattamento delle acque di falda, contaminate dal cromo esavalente, con la garanzia di un funzionamento senza soluzioni di continuità. Un raddoppio che fornisce una garanzia nel caso di interventi di manutenzione sulla prima linea oltre che, in caso di eventi piovosi, per consentire una portata maggiore di trattamento delle acque di falda. Inoltre, per decontaminare e demolire tutte le strutture ancora presenti e in particolare smaltimento dei rifiuti contenenti cromo prodotti negli anni in cui la fabbrica era attiva. Decontaminazione e demolizione dei serbatoi in collina e dei vecchi impianti e strutture fuori terra con sigillatura e asfaltatura. Infine, implementazione delle barriere idrauliche con conseguente ulteriore garanzia ad evitare qualsiasi fuoriuscita di cromo nel torrente Lerone e al mare