Estendere, regolarizzare e istituzionalizzare strumenti di partecipazione come il débat public, elezione diretta del sindaco metropolitano, piena autonomia ai Municipi genovesi: sono alcune delle proposte contenute nel documento “Progettare e costruire una nuova realtà democratica” elaborato dagli “orlandiani genovesi” che si preparano a discutere le loro ide al congresso del Pd.
«Abbiamo proposto a Pandolfo, che ha accettato, di convergere sulla sua candidatura unitaria, perché ha caratteristiche tali da rappresentare tutti e non solo una parte, e di confrontarci sulle idee al congresso» ha detto l’ex segretario provinciale Alessandro Terrile e oggi consigliere comunale.
Terrile ha partecipato alla presentazione del documento alla stampa oggi nella sede del Pd in via Maragliano insieme ad altri orlandiani, tra cui Simone Farello, ex capogruppo in Comune, Giovanni Lunardon, consigliere in Regione ed ex segretario regionale, i deputati Lorenzo Basso e Mario Tullo.
Secondo gli orlandiani genovesi bisogna accettare le conseguenze del mondo nuovo con parole, politiche e capacità organizzative nuove. Gli elettori hanno premiato Bucci perché il Pd non è stato capace di guidare la città oltre la crisi come invece aveva fatto negli anni Ottanta e perché c’era nell’aria una voglia di cambiamento. Resta da vedere se il nuovo sindaco sa interpretare questa richiesta di cambiamento o si muove all’interno di logiche consevatrici. Le sue prime scelte, in particolare quelle che riguardano le partecipate, con l’insistenza sulla natura tutta pubblica di queste società che non riescono a sopravvivere con le sole proprie forze e forniscono servizi inefficienti, secondo gli orlandiani genovesi farebbero propendere per la seconda ipotesi.