La proposta del primo azionista di Banca Carige, Malacalza Investimenti (17,5%), di effettuare un aumento di capitale con diritto di opzione (“atto dovuto nei confronti di tutti gli azionisti” – ha detto un esponente della società riconducibile al vicepresidente di Carige Vittorio Malacalza) è stata approvata dai soci con una percentuale di voti favorevoli pari al 90,6% del capitale rappresentato in assemblea. Voti contrari pari al 2,6% e astenuti pari al 6,7%. Presenti 256 azionisti.
L’aumento di capitale è previsto per un importo massimo di 560 milioni di euro (comprensivo dell’eventuale sovrapprezzo) di cui un’eventuale tranche di conversione di obbligazioni di importo massimo di 60 milioni (con esclusione o limitazione del diritto di opzione eventualmente riservata ai destinatari di una possibile operazione di liability management vale a dire gestione delle passività). Il termine è fissato il 31 dicembre 2017.
Nel caso l’aumento di capitale non andasse a buon fine, ha annunciato l’ad Paolo Fiorentino, «la banca non rientrerà nei parametri fissati dalla Bce e quindi dovremo prendere la valigia, andare a Francoforte e discutere».
Francesca Balzani, Giacomo Fenoglio, Paolo Fiorentino, Stefano Lunardi, Luisa Marina Pasotti, Ilaria Queirolo, proposti da Compania Financiera Lonestar (6% delle azioni) sono stati confermati dall’assemblea come membri del cda della banca con oltre il 98% di sì, circa lo 0,9% di no e lo 0,5%di astenuti. La loro nomina, ha spiegato il presidente di Banca Carige Giuseppe Tesauro, «esclude la votazione sulle autocandidature presentate questa mattina».