«Qui siamo in presenza di una serie di denunce e una serie di descrizioni anche circostanziate di circoli che fanno attività che non sono assolutamente associative ma sono attività economiche. Abbiamo un elenco di una 15ina di circoli circostanziati nel quartiere di Sampierdarena che svolgono attività che sembrano essere improprie. L’abbiamo già trasmesso alle forze dell’ordine che conoscevano la situazione, però c’è un problema di carattere normativo per aprire la porta ed andare a vedere cosa veramente accade».
Lo ha dichiarato Andrea Causin, presidente della commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di sicurezza e degrado di città e periferie, durante la conferenza stampa in prefettura a Genova per fare il punto sulla missione del gruppo in città, che si è conclusa oggi.
Una tre giorni di visite sulla situazione di alcuni quartieri genovesi, al termine della quale sono state segnalate alle forze dell’ordine diverse situazioni legate all’attività di alcuni circoli nel medio ponente città, una zona già al centro delle politiche di sicurezza e prevenzione dell’amministrazione.
Il tema riguarda l’attività di circoli e associazioni dietro le quali si nascondono «vere e proprie attività commerciali di carattere abusivo o illecite», ha spiegato Causin. Si tratta di una delle peculiarità emerse dopo i confronti e le visite in città, sulla quale la commissione nei prossimi mesi avanzerà proposte al governo, tra cui quella di modificare la legge nazionale di riferimento.
«Una questione molto delicata – ha sottolineato il presidente della commissione d’inchiesta – dal punto di vista normativo. Oggi per accedere alle attività e all’elenco soci di un circolo serve il mandato di un magistrato. Quindi bisogna aprire un dibattito per capire se si può modificare la normativa nazionale e dare strumenti anche alle forze dell’ordine per verificare quali di queste realtà svolgono attività di tipo illegale o quali semplicemente di tipo elusivo. All’interno di un circolo si possono somministrare alcolici senza pagare le tasse, e già questo è un reato e un atto di concorrenza sleale nei confronti di chi ha attività commerciali. E all’interno di alcuni circoli possono anche girare sostanze stupefacenti e questa è un’attività illecita e sicuramente ha dei risvolti non soltanto di carattere fiscale o civile ma anche di carattere penale».