È finito in anticipo, in un clima disteso, l’incontro tra il vicesindaco e assessore alla Mobilità Stefano Balleari, Amt e rappresentanze sindacali.
L’idea del Comune, dopo aver specificato la volontà di mantenere il servizio in house, è di chiedere una proroga del contratto di servizio, ma soprattutto di far posticipare la data della manifestazione di interesse per partecipare alla gara per il trasporto pubblico locale, che sarebbe stabilito per il 30 settembre 2017.
Il timore però, secondo quanto dice la legge 50/2017, è la riduzione del 15% della quota regionale del Fondo (che verrebbe ridistribuita alle Regioni in regola) nel caso il servizio non sia affidato tramite bando di gara o con modalità non conformi.
«Sono praticamente certo che otterremo più tempo, perché nessuno è pronto, non solo in Liguria, ma in Italia – dice Balleari – non è un caso che anche a Roma e Torino si stia ragionando sull’in house. Chiederemo ad Atp, che è stazione appaltante per Genova, di portare avanti questa istanza e alla Regione di farlo a livello nazionale».
Balleari però mantiene un punto fisso: «L’azienda si deve mantenere da sola, è la stessa formula dell’in house a chiederlo. Ci sono i bilanci in equilibrio, ma è necessario che si pensi a una riduzione del costo a chilometro». Attualmente, riferisce l’assessore, il costo è di oltre 6 euro, tra i 6,2 e i 6,8: «Dobbiamo scendere almeno di un euro, per un risparmio annuo di 28 milioni, come fare? Abbiamo stabilito una serie di tavoli tecnici tra azienda, sindacati e parte politica, per trovare varie soluzioni: dalle manutenzioni all’acquisto nuovi mezzi, ne sono in arrivo 50 nuovi tra ottobre e novembre 2017 e 82 a giugno 2018».
Da questi tavoli tecnici uscirà un documento unico, supportato da un piano economico a cui l’azienda sta già lavorando. «Si tratta di una scelta di buon senso», sostiene Balleari, che è condivisa da tutti.
Intanto come assessore alla Mobilità, Balleari anticipa che il Comune sta pensando ad affidare all’Università di Genova uno studio sulla mobilità cittadina, in attesa che vengano completate le due opere prioritarie per gli spostamenti cittadini: «Il nodo ferroviario di Genova, con i treni che a Ponente diventerebbero una vera e propria metropolitana di superficie a Ponente e l’arrivo della metro in piazza Martinez». Balleari intende dare un’accelerata sul Piano urbano di mobilità sostenibile: «Abbiamo un Pum, un piano di mobilità urbana, ma nessun Pums, a differenza di altre grandi città».