Non fanno bene alle borse le tensioni geopolitiche internazionali innescate dalla querelle Usa-Corea del Nord. Inoltre l’attacco a sei militari francesi vicino a Parigi ha contribuito alle vendite sui listini continentali.
Dopo la debolezza di Tokyo e delle Piazze asiatiche, anche in Europa si chiude in rosso, complice anche il calo di Wall Street: a Milano il Ftse Mib ha perso lo 0,91% e il Ftse All Share lo 0,87%, mentre il Cac40 a Parigi segna -1,40% e il Dax30 a Francoforte -1,12%. Meglio Londra, supportata dai titoli legati all’oro (-0,59%).
Nei cambi la moneta unica passa di mano a 1,1743 dollari (1,175 in avvio) e 129,061 yen. Tra i titoli, ancora vendite su Buzzi Unicem (-3,28%), in fondo al Ftse Mib, dopo la sanzione dell’Antitrust a diverse imprese del settore del cemento per una presunta intesa sui prezzi in Italia.
Il petrolio è più o meno in parità in chiusura dei mercati europei dopo una giornata volatile. Il Wti è poco sopra i 49 dollari al barile e il Brent del Mare del Nord si mantiene sopra i 52 dollari al barile, dopo la pubblicazione dei dati sulle scorte Usa, che hanno mostrato un calo superiore alle attese.
Per quanto riguarda lo spread il differenziale di rendimento Italia-Germania sul tratto decennale ha registrato un balzo a metà giornata. Dai circa 158 punti base segnati attorno alle 12,45, lo spread è salito fino a 162 punti base, tornando poi a quota 158 (comunque in rialzo rispetto ai 152 di ieri).
L’agenzia Reuters riferisce che poco prima delle 13 c’è stato un ordine di vendita di 570 milioni su titoli decennali italiani, nello specifico una decina di titoli attorno ai dieci anni. Un ordine di vendita partito da un unico investitore che ha lasciato Italia.