«Una banca attrattiva, con una rete di distribuzione che vende prodotti di terzi e una struttura di comando molto corta». Così Paolo Fiorentino, ad di Banca Carige, in un incontro con i giornalisti oggi a Genova ha descritto l’istituto di credito ligure dei prossimi anni (per approfondire guarda la nostra intervista al direttore commerciale della banca Gianluca Guaitani).
«Una banca – ha aggiunto Fiorentino – dalla struttura di comando molto corta, dove il responsabile di filiale avrà un ruolo decisivo, sarà il re, il punto di riferimento anche per chi ha bisogno di consigli, per chi deve esporre dei problemi».
Carige per essere competitiva dovrà modificare la struttura dei costi – «così non è sostenibile ma gestiremo tutto con grande senso di responsabilità, studieremo piani di uscita del personale più anziano».
Forte del suo brand, con una presenza sul territorio facilmente integrabile e con una massa critica insufficiente, Carige potrà così guardare al processo di consolidamento del sistema bancario con interesse e la consapevolezza di poter essere «dalla parte lunga del tavolo, quella di chi discute, non dalla parte corta, di chi viene discusso».
L’ad di Carige ha annunciato che la cessione del portafoglio crediti in sofferenza ha già riscosso «grandissime, significative manifestazioni di interesse» come anche la cessione degli immobili e di Creditis. Per quanto riguarda la società di credito al consumo «ciò che perderemo nel margine potremo recuperare nelle commissioni».
Il nuovo piano industriale verrà presentato ai primi di settembre, entro la metà dello stesso mese si terrà l’assemblea degli azionisti.