Open Genova, associazione che si occupa di promuovere la cultura e la formazione digitale, mette in guardia il Comune sull’uso dei closed source e propone di censire strumenti e competenze che da subito potrebbero fornire un contributo alla semplificazione di alcune procedure e di valutare una strategia di ampio respiro per uniformare l’introduzione e l’utilizzo di strumenti/servizi digitali verso i cittadini e più in generale all’interno dell’amministrazione comunale.
L’associazione ha inviato una lettera aperta all’assessore comunale alla Cultura, Elisa Serafini che aveva annunciato di voler introdurre un sistema informatizzato per la richiesta e la concessione dei patrocini e usare i Google Forms per rendere più semplice, veloce e trasparente la comunicazione riguardo alle iniziative culturali.
Secondo Open Genova, è “poco opportuna la scelta di adottare strumenti closed source di cui l’amministrazione pubblica non ha il diretto controllo”. Occorrerebbe avere la garanzia che i server siano in Europa e sia da Google rispettata rigorosamente la normativa italiana. Ma “Google non esplicita dove si trovano i server con cui eroga i propri servizi”, e la scelta di usare Google Forms per raccogliere dati dei cittadini benché si tratti di semplici moduli di richiesta patrocinio “sembra connotarsi fuori dalle normative in vigore, soprattutto in un’ottica di scalabilità e sviluppi futuri”.
L’associazione ha quindi proposto di usare strumenti open source, come per esempio Lime Survey.
Un dipendente del Comune ha poi segnalato che l’amministrazione ha già un server con Lime Survey gestito dalla direzione Sistemi Informativi, al momento non ci sono indagini attive, ma é già stato usato in un paio di progetti.
“A questo punto – si legge in una nota di Open Genova – suggeriamo un censimento non solo degli strumenti ma anche delle competenze che internamente al Comune potrebbero da subito fornire un contributo attivo alla semplificazione di alcune procedure verso il cittadino in attesa di una riorganizzazione più trasversale che probabilmente non può riguardare solo una delega all’informatica in senso tradizionale, ma certamente riguarda la digitalizzazione della pubblica amministrazione comunale”.
“Open Genova – conclude l’associazione – apprezza la volontà di dare un cambio di passo anche in termini di digitalizzazione degli uffici comunali, sarebbe tuttavia opportuno valutare una strategia di più ampio respiro concordata con l’assessorato (o delega) preposto in modo da uniformare l’introduzione e l’utilizzo di strumenti/servizi digitali verso i cittadini e più in generale all’interno del Comune di Genova.