Qualcosa era già cambiato con i mondiali di calcio di Francia ‘98, ancor prima con il progetto Euromediterraneo del 1995, che ha rilanciato dal punto di vista economico, sociale e culturale ben 480 ettari nella città. Ma è con il 2013, anno che la incorona Capitale europea della cultura, che Marsiglia cambia completamente volto e si apre al turismo e all’interculturalità.
Marsiglia nel 2017 è Capitale europea dello Sport
Uno degli esempi più significativi di questo cambiamento è il Mucem, il Museo delle civiltà dell’Europa e del Mediterraneo, il museo per eccellenza della città. Sorge tra il forte Saint Jean, con cui è collegato tramite una passerella, e l’area J4, grande spazio culturale recuperato proprio in vista di Marsiglia 2013. Oggi il museo ospita mostre antropologiche e altre esposizioni tematiche.
Altro simbolo di rinnovamento è proprio l’hotel che ci ospita, l’InterContinental, inaugurato nel 2013 dopo diversi anni di abbandono e inutilizzo. Da ospedale di riferimento cittadino, chiuso nel 1993, a polo universitario per la facoltà di Medicina, fino al 2003. E poi il bando comunale per la ristrutturazione dell’edificio, destinato a diventare un hotel cinque stelle. L’investimento di 120 milioni di euro da parte di Altarea Cogedim, AXA Real Estate e InterContinental (fonte Altarea Cogedim) ha completamente rinnovato la struttura, mantenendo però inalterati alcuni elementi storici di pregio. Con i suoi 700 metri quadrati di terrazza che si affacciano su Marsiglia e Notre Dame de la Garde, il complesso è tornato a essere uno dei simboli storici dei marsigliesi che, di tanto in tanto, possono sorseggiare un cocktail nel lussuoso bar aperto anche a chi non è cliente della struttura.
Il piatto
La bouillabaisse, tipica di Marsiglia, è una zuppa di pesce a base di gronco, rombo, gallinella, tracina e scorfano, insaporita con lo zafferano.
Intorno all’hotel InterContinental, si sviluppa il Panier, il quartiere storico di Marsiglia, un dedalo di vicoli nei quali sorgono botteghe di artigiani e di artisti marsigliesi. Persiane colorate di fiori e angoli di strade pulite e impreziosite da piante verdi, frutto del senso civico degli abitanti della zona. Ma il cuore del quartiere è sicuramente la piazza dei Mulini: un tempo ne sorgevano una quarantina, oggi ne sono rimasti solamente due (e sono abitati). Poco oltre la “Place des Mulins”, si arriva all’edificio simbolo del Panier, la Vielle Charité, voluto da Luigi XIV per isolarvi i poveri della città. Divenne successivamente un ospizio, in grado di ospitare circa un migliaio di persone, mentre oggi, tra le pareti in tipico calcare rosa, vi trovano spazio musei, librerie e caffè.
Il sapone di Marsiglia
È a base di oli naturali (esclusivamente vegetali: oliva, cocco, palma, arachidi) e soda. Il sapone grezzo così ottenuto può essere aromatizzato con l’aggiunta di profumi. Stando a quanto descrive Serge Bruna, gestore del museo de la Licorne, proprio la composizione del prodotto tipico di Marsiglia ha causato una diatriba tra le due principali associazioni di categoria, che sta rallentando il percorso per ottenere la denominazione Igp. «Secondo l’Associazione dei fabbricanti di sapone di Marsiglia – spiega – nella ricetta possono essere inclusi anche i profumi, per esempio la tipica lavanda. Per l’Unione dei professionisti del sapone di Marsiglia, invece, il sapone Igp deve essere solo quello grezzo, a base di olio e soda». A dire il vero, basterebbe registrare due denominazioni Igp, a seconda della ricetta, in modo da salvaguardare anche il cubo di sapone profumato che, considerando i consumi, va per la maggiore.
Attraversando il porto, l’ampia zona pedonale in cui spicca l’enorme pannello a specchio di Norman Foster, e la zona commerciale retrostante (l’arteria principale è La Canebière, ma è decisamente meno caratteristica del Panier) ci avviamo in direzione Notre Dame de la Garde. Ma prima, lungo la strada, sulla sponda sud del Porto, una fermata al museo della Licorne, fabbrica di sapone Marsiglia, una delle poche sopravvissute in città (erano una novantina le saponerie marsigliesi fino agli anni Cinquanta, oggi sono solo tre).
La statua della Madonna, le braccia aperte a proteggere marinai e pescatori (e non solo) che si preparano ad affrontare il Maestrale nelle acque del golfo, svetta in cima a Notre Dame de la Garde, l’edificio più imponente del forte della Garde, costruito da Francesco I nel 1524. Non è un caso che l’interno della basilica siano raccolti moltissimi ex voto di miracolati di disastri navali e aerei: dalle arcate interne e dalle colonne pendono modellini di barche e aeroplani, a simboleggiare proprio la protezione ricevuta. I richiami al mare sono quasi ovunque, a partire dalle acquasantiere a forma di prua di barca. All’esterno, la vista sulla città è a 360 gradi e spazia fino all’arcipelago del Frioul.
Provincia delle Bouches du Rhone www.departement13.fr
Bouches-du-Rhône Tourisme: www.myprovence.fr
Azienda di promozione turistica di Marsiglia:
www.marseille-tourisme.com
Azienda di promozione turistica di Arles:
www.arlestourisme.com
Camera di Commercio Italiana per la Francia di Marsiglia: www.ccif-marseille.com
Il tour in Provenza per le testate italiane è stato organizzato da Dipartimento Bocche del Rodano, Bouches-du Rhone-Tourisme, Camera di Commercio Italiana a Marsiglia, Uffici del Turismo di Arles e Marsiglia, nell’ambito di un’iniziativa di scambio di promozione turistica organizzata con il Comune di Genova.