Quattordicesima procedura di licenziamento collettivo in 10 anni per la Ericsson, gli ultimi esuberi sono 61 nella sola sede genovese. Se ne discute domani a Roma, al ministero del Lavoro, durante un incontro tra organizzazioni sindacali e l’azienda.
Il settore delle telecomunicazioni sta vivendo un momento davvero drammatico a Genova, vista l’altra vertenza che si è aperta in questi giorni: Wind Tre ha recentemente comunicato l’intenzione di cedere il call center. A Genova la decisione coinvolge 200 lavoratori. Si tratta di quella che tecnicamente si definisce “cessione di ramo d’azienda”: per il momento non si sa chi subentra, se manterrà tutta l’occupazione e se manterrà la sede a Genova. Oggi i dipendenti della sede genovese effettueranno un presidio di protesta a partire dalle ore 16 davanti al negozio di piazza De Ferrari.
Da tempo Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil Genova chiedono attenzione sul settore delle telecomunicazioni che, pur con queste contraddizioni, resta un comparto strategico per lo sviluppo della nostra economia. “Alla miopia della politica – si legge in una nota – si sta pericolosamente aggiungendo anche un’altra patologia, quella della sordità. Cortei, manifestazioni, comunicati, processioni nelle varie sedi istituzionali hanno prodotto solo dichiarazioni di intenti. La politica però può fare ancora molto ed è per questo che sollecitiamo le istituzioni ad attivarsi concretamente per queste due grandi aziende che sono tali grazie alle professionalità che oggi vogliono dismettere”.