Ucina in campo con Sistema Moda Italia, Federlegnoarredo e Federorafi : il “bello e ben fatto” della nautica è protagonista della presentazione della guida di Confindustria “Esportare la dolce vita”.
Si è tenuta questa mattina a Milano, al Mudec -Museo delle Culture, la presentazione dell’edizione 2017 di “Esportare la dolce vita”, la pubblicazione annuale che il Centro Studi di Confindustria e Prometeia, con la collaborazione di Istat e il contributo di FederlegnoArredo, Confindustria Alberghi, Federalimentare, Federorafi, Sistema Moda Italia, Assocalzaturifici, Anfao e Ucina Confindustria Nautica, elaborano per aiutare le imprese del “bello e ben fatto” italiano a orientare le strategie di penetrazione nei mercati esteri.
Dall’analisi dei contenuti e dei numeri della pubblicazione emerge come il prodotto barca sia unico e rappresenti una vera e propria “vetrina mobile” in grado di veicolare nel mondo una grande varietà di prodotti del bello e ben fatto italiano, come il design e lo stile del made in Italy, la tecnologia, gli arredi, gli elementi tessili, e gli accessori. Leader in Europa e nel mondo, il settore della nautica made in Italy assume, perciò, un ruolo di rilievo strategico per la diffusione del bello e ben fatto a livello globale.
Carla Demaria, Presidente di Ucina Confindustria Nautica, ha sottolineato il fatto che: «oggi la nautica da diporto è stata citata da Alessandra Lanza di Prometeia, partner scientifico del Centro Studi di Confindustria, come esempio di eccellenza del made in Italy nell’export negli Usa e nel mondo. Questo per Ucina è motivo di riconoscimento e di grande orgoglio».
L’Italia è primo esportatore mondiale della cantieristica nautica con una percentuale del 16,6% dell’export globale (equivalente a 1,9 miliardi di euro) seguito da Olanda, Stati Uniti e Germania. Gli Stati Uniti rappresentano il primo mercato al mondo per l’export di unità da diporto. Il mercato della nautica statunitense ha mostrato un’ottima ripresa dopo la crisi, con un tasso di crescita annuo del 6,7% in euro correnti nel periodo 2011-2015. Anche negli Usa l’Italia si aggiudica la fetta di mercato più ampia con un 23,3% davanti a Canada, Francia e Messico, conquistando in otto anni il ruolo di leader sul mercato Usa a discapito del Canada (nel 2007 la quota italiana era del 14,7%, mentre quella canadese era del 24,4%).