«In questi mesi abbiamo fatto importanti analisi, fino all’ultimo abbiamo sperato nella costituzione di un unico gruppo cooperativo ma, constata l’impossibilità della cosa, abbiamo scelto di credere in un gruppo con ottime prospettive future». Così Simone Barra, direttore generale di Bene Banca, ieri sera, a un incontro informativo con soci e clienti della banca di Bene Vagienna (Cuneo), ha spiegato i motivi della delibera del cda di Bene Banca di pre-aderire al gruppo Cassa centrale banca (Ccb).
Bene Banca aveva ricevuto proposte di adesione sia sia da Iccrea sia da Ccb.
«Optare per Iccrea – ha detto Barra – poteva essere, di primo acchito, la strada più semplice: un gruppo strutturato, di cui siamo già azionisti e di cui conosciamo già le dinamiche, senza dubbio aveva i suoi vantaggi, ma abbiamo ritenuto opportuno non seguire la strada più facile ma quella che, a seguito delle nostre valutazioni, ci garantiva migliori prospettive future. Il gruppo Cassa centrale banca, post riforma, sarà il settimo gruppo bancario italiano, con indici di solidità di gran lunga superiori alla media di sistema. Analizzando asetticamente i numeri, i trentini vantano un cet 1 al 20,6% contro il 12,3% del gruppo Iccrea, un total capital ratio al 20,6% rispetto al 13,3% e un roe al 5,4% rispetto al 2,6% dei romani. Certo, c’è molto da fare, le strutture di sede e di supporto alle Bcc sono in via di costituzione e si stanno definendo le partnership per garantire l’operatività corrente delle filiali ma questo non ci preoccupa: ci sarà molto da lavorare e noi ci impegneremo al massimo, l’importante è garantire solidità ed autonomia alla nostra banca a vantaggio dei soci e del territorio».
L’ultima parola spetta in ogni caso ai soci, che saranno tenuti a esprimersi alla prossima assemblea, sabato 13 maggio.