Banca Carige «dal punto di vista della liquidità non ha problemi» e, in linea generale, in Italia i problemi bancari riguardano pochi casi. Lo ha dichiarato il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco parlando ieri alla commissione economica del Parlamento Ue.
Per quanto riguarda le sofferenze del sistema bancario italiano, secondo Visco «non si può parlare di una bomba a orologeria per qualcosa che vale meno dell’ 1% del Pil . Abbiamo un complesso di sofferenza di circa 80 miliardi – ha precisato il governatore della Banca d’Italia – ma stanno per la maggior parte in grandi banche come Intesa, Unicredi e Ubi», mentre per «una parte piùpiccola» si concentrano in quelle in difficoltà, come Monte Paschi e le banche venete, «dove abbiamo un complesso di sofferenze di 20 miliardi».
Visco ha ricordato che la quantità di npl nel portafoglio delle banche italiane «riflette in parte non piccola i tempi di recupero» dei crediti che a causa della normativa italiana arrivavano a 7 anni. «C’erano delle ragioni istituzionali, legali e operative che hanno portato a questa situazione», ha spiegato. «Se avessimo avuto i tempi di recupero medi dell’Olanda o della Germania, il livello delle sofferenze sarebbe stato la metà di quello che si è visto».
Il governatore ha comunque precisato che il livello di npl non incide sulla capacità delle banche di erogare credito. «Abbiamo degli studi che non mostrano che ci sia un problema dal lato dell’offerta del credito. Vi è un problema dal lato della domanda». Nel sistema finanziario italiano «c’è abbastanza capitale per fare credito alle imprese ma non ci sono progetti sufficienti per ricevere questo credito».