Pietro Salini, ad di Salini Impregilo, è indagato dalla Procura di Genova per turbativa d’asta. Salini Impregilo è socio al 64% del Cociv, general contractor che per conto di Rfi ha in appalto il cantiere del Terzo Valico.
Secondo quanto si legge in una nota, i legali di Salini, Grazia Volo e Francesco Mucciarelli, affermano che l’iscrizione del loro assistito nel registro degli indagati “coincide sostanzialmente con la chiusura delle indagini, nel corso delle quali è stato verificato dallo stesso consulente del Pm che le opere realizzate dal Cociv sono ben eseguite. L’iscrizione riguarda alcune ipotesi di turbativa di asta. Il dott. Salini non ha mai partecipato ad alcuna attività di valutazione delle offerte di gara, affidate agli organi tecnici di Cociv. Esiste una sola conversazioni telefonica fra il dott. Salini e l’ing. Longo (tra gli arrestati, ndr) il cui contenuto è stato, evidentemente, interpretato in maniera erronea. Il dott. Pietro Salini non ha mai seguito direttamente l’andamento delle gare. Si è limitato, in una conversazione informale con l’ing. Michele Longo, a esternare la sua preoccupazione per la partecipazione e ammissione alle gare di un’impresa in gravi condizioni economiche, quindi non in grado di eseguire i lavori per l’ammontare previsto superiore ai 200 milioni di euro e, in aggiunta, in evidente conflitto d’interesse essendo amministratori e soci della società SALC azionisti di Salini Costruttori.
L’accusa della procura di Genova nei confronti di Salini riguarda quattro lotti (Cravasco, Vallemme, Libarna, Pozzolo Formigaro).