Per mantenere l’equilibrio finanziario di Amiu occorrerà aumentare la Tari di oltre il 20%, il cda dell’azienda ha affidato a una nota stampa le conseguenze della mancata approvazione della delibera di aggregazione con Iren, spiegando che il Comune dovrà corrispondere i costi sostenuti per lo smaltimento dei rifiuti del 2016 e la conferma dell’anticipazione di cassa dei 25 milioni anche per il 2017, per sostenere i costi per gli smaltimenti sostenuti nel 2015 e solo parzialmente recuperati in tariffa.
Il cda ha sottolineato che questa bocciatura non consentirà di incrementare la raccolta differenziata e di realizzare nuovi impianti.
Il budget 2017 sarà pesantemente rivisto, rafforzando la spending review già in corso, pur salvaguardando la gestione ordinaria del contratto di servizio, la realizzazione delle opere di messa in sicurezza e chiusura dei lotti S1 e S2 della discarica così come richiesto dalle autorità competenti e la realizzazione del primo lotto di discarica S3.
Stop invece alle assunzioni di personale a tempo indeterminato, alle premialità e agli straordinari aziendali e alla realizzazione del piano di raccolta differenziata per le attività che comportano nuovi costi per l’azienda.
La reazione della giunta non si è fatta attendere: “Le condizioni erano note e ampiamente illustrate da tempo – si legge in una nota – con la precisa volontà dell’Amministrazione di non scaricare il peso sui lavoratori e sui genovesi. La delibera per l’aggregazione con Iren era stata approntata con grande attenzione a ogni aspetto, discussa e migliorata nel confronto sindacale e nel consiglio comunale: una prospettiva di sviluppo, non di ripiego, che avrebbe ridato forza alla nostra azienda. La miopia di alcuni e il cinico calcolo politico elettorale di altri, che pur sapevano quali sarebbero state le conseguenze, hanno impedito che si intraprendesse questa strada nell’interesse della Città”.
Arriva anche la presa di posizione sul da farsi, una possibilità di ridiscutere il tutto: “Se non si creeranno da subito le condizioni per la ripresa di un dialogo a favore delle prospettive industriali di Amiu, non sarà certo questa Amministrazione a imporre il costo sociale derivante dal voto di martedì scorso”.