“L’unico accordo che c’era, redatto per iscritto, era sul tavolo del sottosegretario del Ministero dello Sviluppo Economico dallo scorso 30 novembre. I termini di questo accordo erano sostenere due eventi complementari organizzati rispettivamente da Ucina Confindustria Nautica e da Nautica Italiana, a condizione che non fossero in concorrenza tra loro e che la nuova kermesse viareggina rispetto al Salone Nautico di Genova avesse un target differente: solo barche in acqua e solo yacht oltre il 24 metri di lunghezza”. Così Ucina Confindustria Nautica risponde alle accuse di Nautica Italiana di avere rinunciato al finanziamento del Salone di Genova pur di impedire un finanziamento alla manifestazione prevista da Nautica Italiana in Versilia.
Secondo Nautica Italiana, “Ucina ha volontariamente e unilateralmente deciso di rinunciare al finanziamento, già sicuro, per la manifestazione genovese di settembre 2017. Un atto incosciente che ha come fine evidente quello di negare la possibilità che lo stesso ministero finanzi, in aggiunta, una nuova manifestazione nautica in Versilia, benché complementare e non concorrenziale per data, per target e per format. Ma non solo. Ucina si oppone oggi alla proposta del Mise di finanziare in modo più ampio un nuovo sistema di eventi nel Paese che moltiplichi le possibilità di business per tutte le aziende del settore. Ucina ha preferito sottrarre i fondi a tutto il settore, sprezzante della assoluta necessità per l’Italia di agire in una logica di Sistema Paese per far fronte alla concorrenza internazionale.”
Secondo Ucina, “Nautica Italiana ha intrapreso a cominciare dal Boot di Dusseldorf la promozione di una manifestazione che si sovrappone completamente al perimetro commerciale del Salone Nautico di Genova, rompendo di fatto le trattative in corso. La brochure e i moduli di adesione ai potenziali espositori che Nautica Italiana ha divulgato da fine gennaio dimostrano nei fatti la volontà di rivolgersi a tutti i settori merceologici e a tutte le unità da diporto dai dieci metri di lunghezza in su».
«La realtà dei fatti – si legge in un comunicato dell’associazione confindustriale – è che, nel corso dell’incontro del 1 febbraio scorso, Ucina non ha accettato di avallare, senza alcun documento scritto, senza regole o garanzia alcuna, un contro-evento fotocopia del Salone Nautico di Genova”.
“In una logica di sistema – commenta il presidente di Ucina Carla Demaria – non bisogna dividere le risorse. ll nostro Paese ha bisogno di progetti concreti e innovativi, non di copie di ciò che già esiste e funziona. In questo caso la concorrenza è distruttiva e depaupera l’intera filiera. Ucina, che rappresenta, promuove e difende tutta la filiera della nautica in Italia e all’estero, ha il dovere di tutelare il sistema e il Salone nautico di Genova che da 56 anni lo rappresenta, in Italia e nel mondo. E bene fa Ucina a difenderlo. L’edizione 2017 si presenta in crescita. Le richieste raccolte dagli espositori italiani e stranieri al nostro stand al Salone di Düsseldorf sono molto positive: presenza rafforzata degli espositori già presenti nel 2016 e cantieri esteri che saranno presenti per la prima volta”.