Avviata la riforma delle società partecipate del Comune della Spezia. La giunta comunale, su proposta dell’assessore alle Società partecipate Jacopo Tartarini, nella seduta di ieri ha licenziato due provvedimenti, inviandoli alle commissioni consiliari competenti e al consiglio.
Si tratta del “Piano industriale del gruppo Acam– Prospettiva di aggregazione ed indirizzi” e del “Progetto di riorganizzazione delle aziende della mobilità e della sosta: autorizzazione alla costituzione della nuova società newco”.
«Per quanto riguarda il gruppo Acam – dichiara Tartarini – a valle di un iter che ha avuto spunto dalla manifestazione di interesse da parte di Iren, i soci hanno sondato la fattibilità giuridica di un’operazione aggregativa ma, soprattutto, le positive ricadute industriali e sul servizio che ne potessero derivare. Quindi, a fronte di norme nazionali che favoriscono tali processi secondo iter trasparenti, l’amministrazione comunale, insieme agli altri soci, ha scelto di attuare un processo di sollecitazione del mercato volto a favorire la possibile miglior soluzione a fronte delle necessità del territorio. I consigli comunali saranno chiamati dunque ad analizzare e deliberare sulle garanzie nei confronti dei cittadini, del gruppo Acam e dei suoi dipendenti, nonché sulle caratteristiche del possibile soggetto aggregante».
Per quanto riguarda il soggetto aggregante, «caratteristica richiesta è la maggioranza pubblica e patti di governance che assicurino l’importanza delle amministrazioni locali, oltre a una superiore capacità di gestione rispetto al gruppo Acam attuale, soprattutto per i servizi idrici e ambientali. In particolare, tale soggetto dovrà avere un fatturato pari ad 1,5 volte quello di Acam, un patrimonio netto pari al doppio. Dovrà inoltre gestire ambiti simili al nostro e avere una sana condizione finanziaria. Non meno importante sarà la tutela dell’occupazione e il definitivo superamento degli esuberi attualmente ancora previsti, nonché la garanzia della dimensione organizzativa locale».
Sul lato dei servizi, «elemento preponderante nella scelta saranno maggiori investimenti nel settore idrico, per favorire la riduzione delle perdite e l’incremento di risultati depurativi e allacci fognari, nonché nel settore ambientale, con forte spinta sulla raccolta e valorizzazione della differenziata, con previsione di nuove isole ecologiche e nuovi mezzi, oltre a modalità organizzative di raccolta che accentuino i risultati e riducano i disagi. Obiettivi oggi non raggiungibili per una Acam da sola. Si tratta di elementi qualificanti di una possibile aggregazione e della sua necessità».
Il perimetro dell’operazione complessiva «non è procedere a cessioni, bensì divenire parte integrante di un soggetto giuridico con potenzialità e capacità più ampie».
In caso di deliberazione favorevole nei consigli comunali e, conseguentemente, nell’assemblea dei soci, potrà pertanto iniziare l’iter di selezione del partner che si concluderà nella prossima consiliatura.
«Per quanto riguarda il gruppo Atc – prosegue Tartarini – la riorganizzazione parte dal presupposto di perseguire continui efficientamenti e, allo stesso tempo, valorizzare gli strumenti societari ad oggi controllati dagli enti locali. Il provvedimento nel suo complesso, quindi, vuole essere parte di un processo straordinario razionalizzazione delle partecipazioni societarie, insieme ad una focalizzazione di ruoli e competenze, in ossequio anche al Testo unico delle società partecipate dal pubblico (Decreto Legislativo 15/2016). La riorganizzazione permetterà di passare da tre a due società, con l’accorpamento di AtcC e Atc Mp. All’esito di questa operazione la società sarà conforme, per dotazioni organizzative e dimensionali, alle previsioni di legge».
«Mediante poi lo scambio di partecipazioni tra gli enti locali soci – conclude l’assessore – la Provincia uscirebbe completamente da Atc Esercizio, che rimarrà interamente pubblica con la partecipazione diretta dei comuni della provincia. Tale operazione potenzialmente consentirebbe alla Provincia di affidare ad Atc le importanti attività strumentali afferenti la prossima gara per il tpl e la gestione successiva del contratto di servizio con il relativo controllo e monitoraggio. Il nuovo soggetto infine potrebbe vedere pienamente dispiegate anche le opportunità legate ad una gestione provinciale della sosta».