Leggi che si sovrappongono a quelle nazionali o comunitarie, in cui non si percepisce l’interesse territoriale che dovrebbe animarle. Anzi, il più delle volte in alcuni settori fanno solo confusione. È quanto denuncia l’Ordine degli Ingegneri della Liguria nell’ultimo numero del mensile “A&B”.
Secondo il mesile degli ingegneri liguri “ancora nelle scorse settimane la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimi alcuni articoli della Legge regionale n. 12/2015, rendendo nuovamente sottoposti tutti gli interventi sul patrimonio edilizio soggetti a Scia, all’obbligo di preventiva autorizzazione sismica, con un aggravio di lavoro per molti uffici pubblici intasati di richieste ma paralizzati da scarso personale; come ad esempio la Provincia di Imperia, dove l’Ordine degli Ingegneri ha recentemente deciso, dopo anni, di interrompere ogni forma di collaborazione (che è stata sempre gratuita) per protesta contro l’immobilismo del settore pubblico per coprire gli organici”.
“A&B” propone di costituire “come già si era iniziato a fare a livello centrale quando c’era l’apposito ministero, una sistematica operazione di semplificazione normativa in Regione, in collaborazione con gli Ordini professionali, per eliminare doppioni, sovrapposizioni, contraddizioni, errori nella vasta dotazione legislativa, secondo le competenze dettate dall’art. 117 della Costituzione”.
Anche perché “non è la prima volta che gli ingegneri, attraverso il proprio giornale, denunciano anomalie normative. Rimanendo alla sismica, nel febbraio 2016 era stato contestato il modo di assoggettare ad autorizzazione sismica i Comuni ubicati in zona 3 (rischio basso) e zona 2 (rischio medio) in base all’ex art. 94 DPR 380/2001; mentre nel 2013, era stato sollevato – sempre dagli Ingegneri – con un ricorso al Tar poi ritirato perché era intervenuta un’azione riparatrice, il vizio di legittimità costituzionale dell’art. 20 della L.R. 50/2012 che introduceva una tabella che penalizzava con maggiore burocrazia ben 35 Comuni liguri. E si potrebbe continuare”.