Chi l’avrebbe mai detto che quelle prime macchine industriali, comprate usate grazie al ricavato di uno spettacolo finanziato con fondi personali, sarebbero state l’embrione della prima azienda formativa italiana. Eppure Nicoletta Cuzzupè e Viviana Ciampolini non hanno mai smesso di credere nel loro progetto, fin dagli anni Novanta, quando, in tempi non sospetti, hanno acquistato quei macchinari usati. Oggi il loro progetto non solo ha un nome, ma è anche una vera e propria azienda, la prima a fare formazione a 130 ragazze dell’Istituto Duchessa di Galliera.
«Un anno e mezzo fa è nata Duchessa Sposa – spiega un’entusiasta Nicoletta Cuzzupè, docente e responsabile per la comunicazione dell’istituto – Successivamente, dal desiderio di rispondere anche alle esigenze delle donne per la linea curvy, è nata Creazioni Duchessa. Entrambe fanno capo a fondazione Fulgis, Urban Lab Genova International School».
Creazioni Duchessa ha chiuso il primo anno in pareggio (50 mila euro di ricavi che hanno interamente coperto le spese), e può guardare a un futuro ricco di interessanti e ambiziose prospettive: «Il progetto nasce prima di tutto per inserire le ragazze in uscita dall’istituto nel mondo del lavoro, il nostro primo obiettivo è quello di assumere le ragazze in azienda – afferma Cuzzupè – Per questo puntiamo non solo a coprire le spese, ma anche a fare utili da poter investire in nuove assunzioni».
Al motto di “moda a misura di donna”, le ragazze imparano le tecniche di disegno, taglio, cucito di tutti i modelli messi in vendita, ma non solo. Alternanza scuola-lavoro significa anche insegnare alle giovani studentesse come approcciare il mondo lavorativo, come fare impresa, in modo che possano lasciare l’istituto con un bagaglio del “saper fare” più completo possibile: «Queste sono le basi su cui deve poggiare la creatività – ricorda Cuzzupè – L’idea può arrivare da uno spunto qualsiasi».
Gli abiti di Creazioni Duchessa sono esposti all’interno dell’istituto di corso Mentana 27, dove attualmente studiano circa 600 ragazze. Al piano terra si trova un punto vendita sempre aperto, dove è presente una tutor che affianca le studentesse anche in ambito commerciale. Al terzo piano invece, nei laboratori, si trova l’atelier, dove si riceve su appuntamento.
Gli abiti sono realizzati a mano con stoffe 100% italiane: «I tessuti provengono tutti dal nostro Paese – spiega la docente – In particolare, un’azienda comasca spesso ci dona dei tessuti: è nostra testimonial, come lo è stato per molto tempo Elio Fiorucci».
Un settore, quello della moda artigianale made in Italy, che trova ancora una vivace domanda: «Notiamo la soddisfazione delle nostre clienti, delle donne che entrano nel nostro atelier o nel punto vendita, e che, grazie al nostro approccio e al nostro ambiente unico e particolare, vivono un’esperienza nuova – descrive Cuzzupè – Molto positiva è stata anche la recente esperienza di Sposi Expo, andata oltre ogni aspettativa. Nel complesso stiamo lavorando molto bene e i risultati si vedono: siamo ottimiste per il futuro».