Focus sulla riduzione dei crediti deteriorati e rielaborazione del piano industriale alla luce delle nuove indicazioni di Bce nella seduta del cda di Banca Carige in corso questa mattina.
Nella sua ultima lettera, la Bce ha chiesto di ridurre lo stock a 5,5 miliardi per fine 2017, a 4,6 miliardi entro il 2018 e a 3,7 miliardi nel 2019.
I consiglieri stanno esaminando l’analisi della qualità degli npl di Carige svolta da Prelios, il servicer incaricato di gestire il collocamento del primo pacchetto di npl pari a 1,1 miliardi di euro. Questo primo pacchetto dovrà essere collocato tramite le garanzie statali, le Gacs, a un prezzo intorno al 30%. A fine settembre la banca possedeva crediti deteriorati lordi per circa 7 miliardi (3,85 netti): 3,7 miliardi di sofferenze, 3,25 miliardi di inadempienze e 171 mila euro di scaduti. Nella sua ultima lettera, la Bce ha chiesto di ridurre lo stock a 5,5 miliardi per fine 2017, a 4,6 miliardi entro il 2018 e a 3,7 miliardi nel 2019.
La revisione del piano industriale avviene con l’ausilio dell’advisor Oliver Wyman. L’intenzione dell’amministratore delegato Guido Bastianini è rispondere alle richieste di Francoforte con un piano più aggressivo rispetto a quello presentato nell’estate scorsa in termini sia di crescita dei ricavi sia di contenimento dei costi. Il piano verrà presentato alla vigilanza europea entro il 28 febbraio.
Intanto la banca ligure ha completato la squadra di vertice con l’inserimento di Gianluca Guaitani come chief commercial officer. Guaitani ha tracorso 26 anni nella rete operativa di Unicredit.
Entrato nell’allora Credito Italiano a soli 20 anni, Guaitani ha ricoperto diversi ruoli commerciali (sportello, fidi, titoli, direttore d’agenzia) assumendo mansioni di crescente responsabilità fino alla direzione di aree di particolare rilevanza per la rete di Unicredit.
Il nuovo cco fa parte di quella nuova generazione di manager bancari che ha vissuto sul campo la trasformazione affrontata dal settore nell’ultimo decennio, maturando un’esperienza considerata importante per affrontare il rilancio della rete e della redditività di Carige e rinnovare l’offerta e i modelli di business della banca commerciale, orientandoli alla clientela retail e alle pmi.