Licenziamenti all’ombra del Terzo Valico. La Cementir ne ha annunciati 23 nello stabilimento di Arquata Scrivia e a nulla è servito l’incontro avvenuto in Regione Piemonte con l’assessore al Lavoro Gianna Pentenero, il presidente della Provincia di Alessandria Rita Rossa, il commissario di governo Iolanda Romano e i sindacati. Nel precedente incontro del 4 ottobre scorso, l’azienda aveva acconsentito a ridurre della metà gli esuberi annunciati durante la procedura di mobilità. Dal canto loro le istituzioni si erano impegnate ad attivare per i restanti dipendenti percorsi di ricollocazione, tenendo conto delle richieste delle imprese del territorio, anche in relazione ai cantieri legati alla realizzazione del Terzo Valico.
«Poiché le note vicende giudiziarie hanno di fatto determinato un rallentamento dei lavori – hanno spiegato Pentenero e Rossa – d’intesa con i sindacati e con il commissario di Governo abbiamo chiesto all’azienda di sospendere i licenziamenti per almeno 15 giorni, con l’obiettivo di poter disporre di notizie certe sul commissariamento di Cociv richiesto all’Anac sul cronoprogramma dei lavori, la cui direzione è nel frattempo passata da Cociv a Rfi». Purtroppo «non solo Cementir non ha accolto questa richiesta di buon senso, ma ha comunicato che gli esuberi, che dovevano essere dimezzati, tornano a essere 23».
Da Regione e Provincia un giudizio duro: «Si tratta di un atteggiamento incomprensibile che ci fa tornare indietro di due mesi e denota scarsa considerazione nei confronti delle istituzioni locali e dello stesso commissario di Governo».
Dal canto suo il commissario Romano ha osservato come «purtroppo i rallentamenti in alcune attività del cantiere sono conseguenze dell’inchiesta che ha coinvolto il Cociv che, ricordo, è un’impresa privata, e che proprio su richiesta delle Regioni e dei Comuni è oggetto di un probabile commissariamento dell’autorità Anticorruzione. Colgo l’occasione per sottolineare, in relazione alle intercettazioni pubblicate oggi, che riguardano ancora Cociv».