La storica fabbrica dolciaria Preti 1851 rinasce grazie all’operazione di Ligurcapital – società controllata da Filse spa, la finanziaria della Regione Liguria – che ha consentito di “salvare” l’azienda di Sant’Olcese. Con un investimento complessivo di 300mila euro – 150mila di Ligurcapital e altrettanti di un investitore privato – la Preti è stata salvata da un fallimento ormai segnato.
«Volevamo che i canestrelli, i pandolci, le sacripantine Preti continuassero a esistere e a essere portate sulle tavole dei genovesi, dei liguri e non solo – spiega l’assessore regionale allo Sviluppo economico Edoardo Rixi, che da mesi segue l’operazione – sono un’eccellenza che, come tutti gli altri prodotti artigiani di qualità che esistono in Liguria, vogliamo tutelare e promuovere, difendendo le nostre tradizioni dell’enogastronomia genovese e ligure».
Ligurcapital ha sottoscritto una quota pari al 24,43% del capitale sociale nella Preti 1851 srl società che si è aggiudicata per 450mila l’asta per l’acquisto dalla procedura fallimentare della società Preti Dolciaria Alimentare srl (immobile, marchio e impianti). Oltre che all’entrata di Ligurcapital nel capitale sociale della nuova società, l’operazione-salvataggio è stata possibile grazie all’imprenditrice Angela Gargani, promotrice della Preti 1851, che ha investito nel progetto e ha deciso di rilevare il ramo d’azienda.
La sfida della nuova Preti sarà uscire dal mercato ligure e aprirsi ai mercati esteri. Dal 1° di gennaio scatteranno quindici assunzioni: dodici operai, diretti e indiretti, che si occuperanno della produzione, due impiegati addetti alla gestione d’ufficio e un addetto allo spaccio aziendale. Entro il 2020 previste sette nuove assunzioni oltre che il ricorso a lavoratori occasionali nei periodi di maggior carico di lavoro, quindi a ridosso del Natale. Due milioni e 600 mila euro è il fatturato previsto per il 2016 e di 3 milioni per il 2017. «Felici di poter dare questa notizia proprio a pochi giorni da Natale», conclude l’assessore