Il Ponente ligure non primeggia nelle classifiche nazionali per il reddito dei suoi abitanti ma è «terra di risparmi, molti dei quali sono in mano a fasce di popolazione anziana». In particolare la provincia di Imperia, dove «le maggiori ricchezze familiari si concentrano da Ventimiglia a Sanremo, meno su Imperia dove però si registrano le più importanti fortune imprenditoriali». A farlo sapere è Ettore Chiappori, regional manager per l’imperiese e ponente savonese di Fideuram, banca di risparmio e investimento del gruppo Intesa San Paolo (primo gruppo bancario italiano per capitalizzazione di borsa), a margine dell’incontro informativo che si è tenuto ieri presso il ristorante La Reserve di Bordighera.
«La ricchezza media delle famiglie tra Finale e Ventimiglia è di 194 mila euro. La situazione è sostanzialmente omogenea sul territorio, mentre è Genova che spicca rispetto al resto della regione» – ha sintetizzato Chiappori. Nell’area, gli investimenti si fanno all’insegna della cautela: «Il fatto che i maggiori risparmi siano detenuti da persone anziane genera meccanismi di paura, o più semplicemente molti smettono di investire nelle aziende, perfino in quella familiare passata alla generazione successiva. Il motivo può risiedere forse in una sensazione di fiducia tradita. La banca a cui affidare risparmi e depositi si sceglie spesso in virtù della conoscenza diretta del consulente o del direttore». Quanto a Fideuram, dice Chiappori, «detiene nell’area ponente i risparmi di 7 mila famiglie, per una cifra totale di 872 milioni di euro». «Più delicata la situazione dei giovani – ha aggiunto – alle prese con stipendi sottotono. La conseguenza è che alcuni nuclei familiari si stanno riaggregando, con i figli che tornano a vivere insieme ai genitori che assicurano un reddito da pensione».
“Scelte finanziarie consapevoli”, questo il tema dell’incontro organizzato da Fideuram. Presenti, oltre ai consulenti Fideuram, anche gli esperti delle società di gestione del risparmio Carlo Roncalli (Neuberger Berman) e Matteo Gorini (Eurizon). I relatori hanno parlato di rischio e comportamenti corretti di fronte agli investimenti, affrontando i temi più attuali come le difficoltà del sistema bancario, la volatilità dei mercati azionari, lo storico aumento del rapporto debito-Pil nell’area euro. Tutto in relazione con le tendenze demografiche e le riforme dei sistemi pensionistici che, come ha spiegato Matteo Gorini di Eurizon, fanno sì che «gestire il risparmio non sia più un fattore accessorio nel bilancio familiare». Il consiglio degli esperti? «Stabilire una strategia, diversificare il portafoglio, non farsi sopraffare dall’emotività nell’investimento. Valutare con molta cautela i rendimenti facili (leggi obbligazioni secondarie, ndr) e non riporre una fiducia cieca nei titoli di stato, oggi sottoposti a clausole che non garantiscono più le certezze di un tempo».
La curiosità: «L’Italia è considerata in Europa una sorta di paradiso fiscale – ha detto Matteo Gorini, stuzzicando l’attenzione dei presenti – perché le tasse di successione godono di una franchigia sotto il milione di euro dopodiché sono al 4% per i parenti in linea diretta. Un “privilegio” che potremmo presto perdere avvicinandoci all’imposizione di altri paesi che sfiora, in alcuni casi, il 50%».