Quello dell’arte è un mondo virtuale e nello stesso tempo concreto. Il suo mercato è estremamente diffuso e legato a moltissime variabili. Non esiste una “Borsa dell’arte”, non esiste un listino: per operare in questo mondo servono una conoscenza diffusa di ciò che accade nelle case d’aste e nelle gallerie, serve approfondire tutti gli avvenimenti economici che riguardano le componenti artistiche. Ma anche leggere riviste tematiche, frequentare incontri. Serve il passaparola con galleristi, art advisor, società di investimento, family officer, private banker.
Ne parliamo con Gianfranco Negri-Clementi, avvocato esperto d’arte, che ci spiega: «Le fonti informative sono molteplici: un enorme fontanile da cui sgorgano acque limpide e fangose, che bisogna saper prudentemente selezionare per non formarsi giudizi falsi, qualche volta provocati da “virus” dolosi abilmente inoculati da alcuni mercatori: solo il tempo potrà dire se le fonti informative sono state oneste e se l’impasto critico complessivo dell’operatore sia stato eseguito e corretto».