Sono trascorsi quasi due mesi dall’appello di Filippo Delle Piane, presidente di Ance Genova, preoccupato del sostanziale immobilismo da parte del Comune di Genova sull’elaborazione di nuove gare redatte con il nuovo codice degli appalti.
«Non c’è stata un’evoluzione concreta – conferma – sicuramente da parte del Comune è stata manifestata attenzione, stiamo anche lavorando al tavolo congiunto per definire l’addendum al documento sulla trasparenza firmato a settembre, per dare importanza alle imprese del territorio, nei limiti di legge ovviamente».
Per adesso poca roba, basta guardare sulla sezione gare del Comune: l’ultima riguarda i lavori di messa a norma dell’edificio scolastico sede della Giustiani in via Bottini, in scadenza il 6 dicembre dicembre (282.200 euro il valore stimato dell’appalto), preceduta da qualche indagine di mercato per acquisire manifestazioni di interesse sia per i lavori all’accessibilità della scuola primaria Fabrizi (nell’omonima via), sia per la messa in sicurezza di alcuni rii e strade.
«I temi sono tanti – sottolinea Delle Piane – continuamo a insistere, ma la città fatica e una buona parte gioisce quando le gare sono bloccate dai ricorsi, speriamo che anche nella procedura a inviti ci possa essere una ricaduta sul territorio».
L’edilizia, come ha sottolineato la Banca d’Italia nell’aggiornamento congiunturale, è ancora uno dei settori economici che stenta a riprendersi dalla crisi: «I dati che ci arrivano dall’Agenzia del Territorio registrano un aumento delle transazioni – rileva Delle Piane – ma si tratta di una ricaduta sul settore relativa, perché riguarda soprattutto lavori affidati da privati, visto che sono ripartite le compravendite immobiliari e i mutui, non ci sono però incentivi sul prodotto nuovo ed efficiente, la fiscalità è favore di chi compra “usato”. Dopo ogni sisma si parla di manovre fiscali, ma in realtà occorrerebbe rifare la legge urbanistica. Sarebbe una scommessa straordinaria anche perché il mercato sta cambiando, da parte dei giovani c’è un cambio di approccio al prodotto casa, più vicino a logiche di affitto, servirebbe una Pubblica Amministrazione che creda nel rilancio del settore, importante per la macroeconomia, cambiando le regole del gioco».
In realtà tutto sembra ancor più cristallizzato in attesa del 4 dicembre: «Indipendentemente dal risultato referendario – dichiara Delle Piane – speriamo che dopo ci sia un’accelerazione in tutti i sensi».