Cgil, Cisl, Uil Liguria «esprimono la propria preoccupazione per la situazione di criticità in cui verte la sanità ligure».
«Più volte – si legge in una nota congiunta sottoscritta da Igor Magni (Cgil), Paola Bavoso (Cisl), Lella Trotta (Uil Liguria) – abbiamo manifestato le nostre perplessità per una riforma del nostro sistema sanitario che tarda a completarsi e soprattutto che non lascia intravvedere quale direzione prenderà. Abbiamo evidenziato come, ad oggi, le varie parti di riforma decise prevedano nuovi strumenti normativi la cui operatività se non esplicata in un contesto più ampio rischia di non rinnovare realmente il sistema ed anzi creare sovrastrutture costose».
«Oggi – prosegue la nota – chiediamo di comprendere il senso di questa riforma quantomeno su alcuni temi tra i quali la necessità di intervenire sugli organici sottodimensionati degli operatori sanitari e il bisogno di integrazione socio sanitaria con la presa in carico del paziente in strutture di comunità legate al territorio attraverso l’attivazione di alcune sperimentazioni di modelli di presidio territoriale, liberando così gli ospedali e i pronto soccorso da una parte di attività improprie che ne condizionano negativamente l’operatività. Cgil, Cisl, Uil in assenza di risposte non saranno soggetto passivo, hanno espresso idee e presentato proposte di riforma, ora chiedono partecipazione attiva al percorso riformatore intrapreso dalla giunta regionale prima della presentazione di nuovi disegni di legge».