«Il problema che abbiamo ovunque in Liguria è di creare posti di lavoro, non di chiudere gli ultimi posti che ci sono, le riparazioni navali vanno rinnovate, non delocalizzate». Lo ha dichiarato l’assessore allo Sviluppo economico Edoardo Rixi questa mattina durante la sospensione dei lavori del consiglio regionale. In aula era presente un centinaio di lavoratori delle riparazioni che protestavano contro l’ipotesi di chiusura o delocalizzazione delle loro attività per motivi ambientali. La seduta è stata sospesa dal presidente Francesco Bruzzone per ascoltare la voce dei rappresentanti sindacali.
«Continuiamo a sollecitare il Governo a sbloccare gli investimenti per rilanciare il porto di Genova, per noi è frustrante il fatto di non poter intervenire direttamente – ha aggiunto Rixi – vogliamo dare certezze alle aziende, in primis con gli investimenti necessari a riammodernare le riparazioni navali e con il ribaltamento Fincantieri a Sestri Ponente».
«Chi chiede la delocalizzazione delle riparazioni navali – ha detto la capogruppo del Pd Raffaella Paita – non solo non ha capito nulla della storia di Genova, ma dimostra anche di non avere alcuna visione del suo futuro. Chiariamo subito un concetto: il Partito democratico è contrario a qualsiasi ipotesi di trasferimento di questa attività. Per rafforzare tale posizione il Pd ha presentato un documento, che chiede investimenti e certezze occupazionali per la riparazioni navali».
I lavoratori hanno contestato con fischi e urla la consigliera dell’M5S Alice Salvatore, attribuendole l’intenzione di delocalizzare le riparazioni navali. «L’M5S – ha risposto Salvatore – da sempre si schiera a fianco dei lavoratori, da parte nostra non c’è stata nessuna richiesta formale di spostare i cantieri a 5 km, solo un’interrogazione per chiedere alla giunta Toti se si sta muovendo per trovare una soluzione all’inquinamento atmosferico evitando la contrapposizione tra lavoro e salute dei cittadini e dei lavoratori stessi».