Il Comitato Porto Aperto, insieme al Comitato Onlus Associazione Verdi Ambiente e Società V.A.S., ieri ha depositato presso la prefettura di Genova la richiesta di intervento del Ministero dell’Ambiente «al fine di provvedere in merito all’impatto sull’ambiente e sulla salute dei cittadini dell’attuale ubicazione del comparto industriale delle riparazioni navali di Genova».
«Non abbiamo fatto altro – dichiara Fulvio Silingardi, presidente del Comitato Porto Aperto – che dare corso alla procedura indicata nella sentenza del Tar Liguria n 893 del 7 luglio 2016, afferente alle ricadute contaminanti derivanti dalle riparazioni navali, data la particolare incidenza di queste industrie in considerazione della unicità della configurazione della città di Genova e della compenetrazione urbana del suddetto insediamento industriale».
«La sentenza – si legge in una nota del Comitato – con riferimento all’effettivo soggetto preposto alla tutela della salute e dell’ambiente, individuato dal Tar nel Ministero dell’Ambiente, ha evidenziato la notevole rilevanza e profondità dei dati relativi all’inquinamento da metalli pesanti provocato dal comparto delle riparazioni navali e dai bacini di carenaggio genovesi come già segnalato nel giugno del 2015 al sindaco di Genova dal Comitato».
Secondo Silingardi «l’attuale complesso delle riparazioni navali di Genova è dannoso per la salute dei cittadini: è arrivato il momento che il ministero competente agisca di conseguenza» .