Sarà discussa domani nella seduta straordinaria del consiglio regionale della Liguria la richiesta, da parte del gruppo Pd, del ritiro della delibera di giunta del 22 luglio scorso. Una delibera che aveva cancellato la distribuzione diretta dei farmaci salvavita tramite l’ospedale: il sistema era stato ideato e avviato dall’Asl 1 di Imperia e prevedeva anche il recapito a casa per i pazienti. Al suo posto è stata introdotta l’obbligatorietà della cessione in nome e per conto (e quindi il ritiro dei farmaci in farmacia).
Secondo i numeri diffusi oggi dal gruppo consiliare del Partito democratico, la spesa sostenuta dalle casse regionali è aumentata, passando dai circa 1,80 euro al pezzo per il costo della cessione diretta dei farmaci salvavita (quindi tramite le Asl) con recapito a domicilio, ai circa 8 euro per la cessione in nome e per conto, e quindi il ritiro nelle farmacie, per ora, con i prezzi fissati dalla precedente amministrazione.
A Imperia, nel 2015, il risparmio prodotto da questo sistema è stato di circa 1,2 milioni di euro. E se l’esperienza dell’Asl1 fosse estesa a tutta la Liguria (per il momento è approdata solo nell’Asl 5 spezzina, mentre Genova, Savona e Tigullio hanno sia la distribuzione diretta senza recapito a casa, sia la cessione in nome e per conto tramite le farmacie) si potrebbero risparmiare circa 6 milioni di euro l’anno.
Dunque, durante il consiglio regionale di domani, con il ritiro della delibera di giunta, verranno chiesti anche il proseguimento della sperimentazione della distribuzione diretta e domiciliare di Imperia, l’affidamento del monitoraggio dei costi alle strutture pubblico e l’avvio della distribuzione a domicilio per i pazienti con difficoltà.
Attesa domani la replica dell’assessore regionale alla Salute Sonia Viale, che oggi ha affermato: «Il comportamento tenuto oggi dal Pd è un’offesa alle istituzioni e al ruolo dell’assemblea legislativa della Liguria: convocare una conferenza stampa anticipando i temi del dibattito su cui da tempo è stata calendarizzata una seduta monotematica del consiglio regionale è un atto grave di scorrettezza nei confronti delle istituzioni. Non starò al gioco del Pd e pertanto replicherò in aula, nel rispetto delle istituzioni elette dai cittadini e del regolare svolgimento della seduta».