Un servizio di trasporto pubblico può essere offerto da una società dal capitale a maggioranza privato, risultare efficiente, soddisfare l’utenza e perfino produrre redditi. Ai genovesi, afflitti da decenni dai guai di Amt, potrebbe sembrare inconcebile ma è precisamente il caso di Bus Company, sede legale a Torino, sede operativa a Saluzzo.
La società è nata da un processo di aggregazione messo in moto nel 2000, quando la famiglia Galleano, già proprietaria al 100% della Seag e della Giacchino Linea Verde. acquista l’Ati, a cui già appartengono la Fogliati e la Tm di Mondovì.
L’assetto definitivo di gruppo Bus Company è venuto con la fusione di due società, entrambe operative, Ati -Trasporti interurbani spa di Saluzzo, principale società di trasporto pubblico cuneese, e Seag srl di Villafranca, società di trasporto pubblico extraurbano.
Bus Company è una srl a capitale misto pubblico e privato, composta dal partner di maggioranza privato, la famiglia Galleano, e da una minoranza del 20% rimasta in quota a Gtt- Gruppo Torinese Trasporti. Copre i trasporti extraurbani della Provincia Granda e di parte del torinese e quelli urbani di Mondovì e Saluzzo, e gestisce la funicolare di Mondovì.
E ha chiuso in attivo il 2015, fatturando 25 milioni di euro e dando lavoro a circa 300 dipendenti.
Il gruppo dispone di 2200 autobus di linea e 30 da noleggio, due autostazioni, 10 depositi, servizi di linea extraurbani per 6.700.000 km, servizi di linea urbani per 1.200.000 km, servizi turistici per 1.600.000 km.
Ormai è la prima azienda di trasporto della provincia di Cuneo e una delle più importanti del Piemonte.
Una crescita avvenuta proprio negli anni più duri per le imprese di trasporto pubblico, che non soltanto in Liguria si sono viste tagliare progressivamente i fondi pubblici. Come è stato possibile?
«Abbiamo puntato sulla soddisfazione dell’utenza già nel periodo delle vacche grasse – dichiara a Liguria Business Journal il presidente del gruppo Clemente Galleano – quando i contributi regionali erano più alti e fare quadrare i conti meno arduo. Oggi i contributi sono bassissimi, 1,45 -1,55 euro a km, ma noi siamo riusciti in questi anni a compensare il calo di contributi recuperando utenza. Occorre dedicare un’attenzione continua al servizio e alla soddisfazione del cliente, tra l’altro abbiamo organizzato dei corsi per il nostro personale perché sapesse come trattare con l’utente, ora stiamo installando il wi-fi nei bus a lunga percorrenza. E stiamo rinnovando la flotta, in autofinanziamento».