«La Cgil sta sbagliando: lo dicono i numeri del Settore Programmazione finanziaria e statistica regionale, che parlano di una Liguria in crescita su molti fronti strategici, e lo dice anche lo stesso ministro Padoan, che nel corso di un’intervista non parla affatto di crescita in Italia, anzi. La Cgil sbaglia anche il bersaglio: accusa la Regione quando dovrebbe attaccare il governo, incapace di dare una scossa all’economia del nostro Paese, cosa che al contrario noi in Liguria abbiamo fatto con una serie di provvedimenti a favore delle imprese contenuti nel Growth Act». Risponde così il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti all’attacco della Cgil rispetto ai dati sulla crescita.
In una nota stampa intitolata “Gelata sull’occupazione in Liguria” Federico Vesigna, segretario generale Cgil Liguria aveva dichiarato: «sapevamo che finito l’effetto metadone degli incentivi si sarebbe interrotto il trend di crescita delle assunzioni a tempo indeterminato, ma non potevamo immaginare una così violenta battuta d’arresto che ci ripiomba nel pieno della crisi. Da qualche tempo denunciamo la mancanza di scelte strategiche della Regione. Altro che growth act. È tempo che il presidente Toti si occupi del futuro della nostra regione e lo faccia in fretta prima che sia troppo tardi». Secondo il documento della Cgil, la Liguria «si muove decisamente in controtendenza rispetto al Nord-Ovest e al dato nazionale per quanto riguarda occupazione e disoccupazione».
«Nonostante la generale crisi – osserva Toti – nel primo trimestre del 2016 si rilevano in Liguria elementi positivi che perdurano anche nel secondo trimestre 2016». In particolare, si registra l’aumento degli occupati e l’incremento dei flussi turistici e delle compravendite immobiliari. I dati sull’occupazione fanno registrare valori positivi: gli occupati infatti dal 2014 ad oggi sono passati da 599.147 agli attuali 613.410. E l’andamento del mercato evidenzia un aumento delle forze di lavoro rispetto all’anno precedente, facendo registrare un +1,9%. Anche il tasso di attività è in aumento e si attesta al 70,8%, un livello superiore al dato nazionale e del Nord Est. I dati positivi riguardano anche le imprese artigiane la cui quota, tra aprile e giugno 2016, è aumentata dello 0,35% (+162 unità) rispetto al trimestre precedente. Questo dato – precisa Toti – i posiziona al terzo posto nella classifica nazionale dopo la Valle d’Aosta e il Trentino Alto Adige. Anche le imprese giovanili, femminili e straniere nel secondo trimestre del 2016 registrano valori positivi. Insomma – conclude il governatore ligure – i segnali ci sono e ci stimolano a lavorare sempre di più per lo sviluppo della Liguria di cui la Cgil, tra gli altri, per troppo tempo, è invece stata un freno».
«La reazione del Presidente Toti – risponde Vesigna – fa sorridere e sembra fuori luogo in quanto la Cgil non ha mai risparmiato critiche al Governo soprattutto sul jobs act. Quelli che abbiamo commentato non sono i fantomatici dati sulla crescita dei quali parla il presidente, ma sono i dati Istat sull’occupazione. È vero che ci sono 12 mila occupati in più nel turismo ma è altrettanto vero che questo non basta perché complessivamente perdiamo 4 mila occupati e la disoccupazione aumenta di 9 mila unità. Se ci aggiungiamo la situazione di grave crisi nel savonese e tutte le vertenze che sono nel frattempo esplose, e non ancora conteggiate dalle statistiche, ce n’è abbastanza per dire che qualcosa non va nella strategia della Regione».