Il gruppo regionale del Pd contesta la decisione da parte di Anas di non proseguire con il secondo lotto della cosiddetta Aurelia Bis a Savona.
“Quando parla di Aurelia Bis di Savona l’assessore Giampedrone non sa qual che dice – si legge in una nota – perché abbandonare senza condizioni il secondo lotto di quest’intervento è un errore grave. La piena funzionalità del lotto in costruzione dipende dalla prosecuzione fino al casello autostradale di Savona”.
Il Pd riconosce che il primo progetto redatto dieci anni fa da Anas era obiettivamente “fantasmagorico”, come lo ha definito il presidente di Anas Gianni Vittorio Armani, “ma forse Giampedrone e Toti non sapevano che durante lo scorso ciclo amministrativo regionale abbiamo elaborato un progetto alternativo calibrato meglio, ridimensionato economicamente e divisibile in lotti, in modo da poterlo realizzare anche in più momenti, in relazione alla disponibilità di risorse”.
Questa soluzione, fanno notare i consiglieri del Pd, costerebbe un quarto rispetto al vecchio progetto Anas e prevede una breve galleria di circa 500 metri fra il punto terminale del primo lotto e la stazione ferroviaria, mentre per il resto prosegue a raso, con costo minimo, interessando aree ferroviarie dismesse già messe a disposizione di Rfi; dalla stazione verso Ponente l’idea era invece di rifunzionalizzare tratte viarie esistenti poco trafficate, cioè via Vittime di Brescia, via Braja, via Stalingrado, ampliandole sulle aree ferroviarie antistanti inutilizzate, per terminare con corso Svizzera, fino ad arrivare allo svincolo dell’A10.
Inoltre, ribadiscono Raffaella Paita, Luigi De Vincenzi e Giovanni Lunardon, “la proposta semplicistica di rifunzionalizzare la vecchia Aurelia – che per inciso non è di Anas ma del Comune – è invece un’assurdità che può essere spiegata solo dal fatto che Giampedrone non conosce la realtà di Savona, visto che l’Aurelia vecchia corre lungo il mare, è trafficatissima, è necessariamente lenta essendo circondata dalle case e soprattutto è molto distante dal punto terminale del primo lotto che è collocato sul Letimbro, a più di un chilometro e mezzo in linea d’aria dal mare”.
Per ottimizzare la funzionalità del primo lotto dell’Aurelia Bis l’assessorato una volta guidato da Paita aveva previsto un nuovo ponte sul Letimbro, collocato proprio in corrispondenza dello svincolo terminale di corso Ricci. “Un’opzione che è nei programmi del Comune di Savona da diverso tempo, ma prima era posizionato circa 500 metri più a Sud, in un ambito densamente edificato, per cui era previsto un “ponte strallato” del costo previsto di 5 milioni di euro”. La passerella ipotizzata dal Pd, invece, progettata da Ire a livello preliminare, costa meno (2 milioni) perché è strutturalmente più semplice, e sarebbe, secondo quanto riferiscono i consiglieri, più funzionale.
Il Pd si attendeva che questa amministrazione, avendo in mano un progetto già fatto, lo finanziasse coi fondi Fsc. Nulla di tutto ciò è avvenuto.