Export ligure nel 2015 in controtendenza rispetto all’andamento nazionale. Le esportazioni nella nostra regione si sono ridotte del 4,2%, mentre in Italia il trend ha visto una crescita media del 3,8%. I dati emergono dal rapporto annuale sul commercio estero “L’Italia nell’economia internazionale 2015-2016” (dati Istat) dell’Ice – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, giunto quest’anno alla 30esima edizione. Cali proseguiti nel primo trimestre 2016, sia dal lato delle esportazioni (-12,3% rispetto allo stesso periodo del 2015) sia delle importazioni (-11,1%). In particolare, nei primi tre mesi del 2016, con un ammontare di export pari a quasi 1,5 miliardi e importazioni per 1,6 miliardi, continuano a registrare una diminuzione le esportazioni della regione di macchinari e apparecchiature (-28,9%) e di coke e prodotti raffinati del petrolio (-27,3%), mentre sono aumentate le vendite estere di prodotti chimici (+2,7%).
Secondo il rapporto, la crescita nazionale stata leggermente più forte nel mercato europeo (3,9%) che nei Paesi extra Ue (3,6%), anche quest’anno trainati da Nord America, Asia centrale e Medio Oriente. Nonostante l’andamento positivo, la quota delle esportazioni italiane sul totale mondiale si è mantenuta costante al 2,8%. Parallelamente, è proseguita anche la crescita delle importazioni (+3,3%). Nei primi tre mesi del 2016, invece, si è registrata una lieve flessione (-0,4%) delle esportazioni, rispetto allo stesso periodo del 2015, dovuta alla forte riduzione dei flussi verso i paesi extra UE (-5,2%), non compensata dal positivo andamento sul mercato comunitario (+3,5%). Nello stesso periodo, anche le importazioni sono diminuite, ma ad un tasso più elevato (-2,2%). Il numero degli esportatori italiani ha continuato a crescere, raggiungendo un nuovo massimo pari a 214 mila operatori. Sono saliti anche il valore medio delle esportazioni per impresa e il grado di penetrazione delle importazioni.
Tornando in Liguria, diminuisce anche la quota sul totale delle esportazioni nazionali, che passa dall’1,8% del 2014 all’1,7% del 2015. Anche per quanto riguarda le importazioni si è registrato un calo, in questo caso più ampio, e pari al 7%.
Con riferimento ai principali mercati di sbocco, le esportazioni della Liguria nel 2015 hanno vissuto andamenti piuttosto eterogenei. I flussi verso l’Unione europea, area che pesa per il 43,9% sul totale della regione, sono cresciuti del 9,2%; in particolare nel primo Paese di destinazione, la Francia, si è registrato un calo dell’1,1%, mentre tra i principali mercati Ue si segnalano andamenti positivi in Germania (+8%) e Spagna (+16,6%). Nel mercato statunitense, terzo Paese di sbocco, le vendite sono cresciute del 43,4%. Inoltre altre due importanti aree di sbocco per la Liguria, dove in ciascuna sono dirette circa un decimo delle vendite della regione, sono l’Africa settentrionale (dove si è registrato un calo delle esportazioni del 42,1%) e il Medio Oriente (+29%).
Dall’analisi dei principali settori, emerge che nel 2015 le esportazioni della Liguria di macchinari e apparecchiature sono diminuite del 9,3%, quelle di coke e prodotti raffinati del petrolio del 6%, mentre sono aumentate le vendite estere di prodotti chimici (+6,7%).
Dal lato dei servizi, la Liguria ha registrato un incremento delle vendite del 16,4% raggiungendo il valore di 2.291 milioni di euro di servizi esportati nel 2015, che rappresentano una quota del 3,2% sul totale delle regioni italiane. Nel 2015 gli operatori all’esportazione della regione sono 5.076 unità, con un valore medio esportato per operatore di 1,34 milioni di euro. L’anno scorso il valore delle esportazioni liguri ha quasi raggiunto i 6,8 miliardi di euro, mentre è stato importato per 7,76 miliardi.