Quello genovese è un carrello della spesa caro, sempre più caro dal 2011 a oggi. È ciò che emerge dall’Osservatorio prezzi del ministero dello Sviluppo economico, analizzato dal quotidiano economico Il Sole 24 Ore, che ha messo sotto la lente di ingrandimento il valore della spesa annua nei 60 capoluoghi di provincia italiani, tenendo conto di 20 beni di consumo di prima necessità (tra cui olio, pane, caffè, carne e zucchero).
Secondo quanto emerge dall’analisi del quotidiano milanese, a Genova la spesa annua tocca i 4.098 euro, in crescita del 9,58% rispetto al 2011. Il dato supera quello nazionale, pari a 3.779 euro, e pone così la città della Lanterna tra le più care d’Italia insieme a Rimini (in cima alla classifica con 4.475 euro), Ferrara, Ravenna, Bolzano, Milano, Reggio Emilia, Treviso, Bologna e Verona, con scontrini che viaggiano tra i 4.094 e i 4.461 euro. Sorpresa per Firenze, dove la spesa è meno salata di circa il 7% rispetto al dato nazionale.
Osservando i dati emerge comunque una decisa rottura tra Nord e Sud del Paese: se le città settentrionali sono tra le più care, la spesa nel Mezzogiorno risulta più conveniente: a Benevento, Catanzaro e Napoli si superano di poco i 3 mila euro, con un gap di oltre un migliaio di euro rispetto a Rimini. Due esempi significativi: nella città romagnola il pane costa 4 euro al chilo, a Benevento circa la metà. La carne: quasi 24 euro a Rimini per un taglio bovino, 12 nella città campana.
Guardando infine il trend a partire dal 2011, in Italia l’aumento complessivo del costo della spesa è stato del 6,7%. Ancora una volta, gli incrementi più decisi sono nelle città del Nord: +16% a Ravenna, +14,2% a Milano, +13,4% a Bolzano.