Bombardier conferma l’intenzione di mantenere, nonostante la criticità della situazione, il sito produttivo di Vado Ligure ma anche la procedura di licenziamento collettivo per 106 lavoratori. Lo annunciano Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm Uil Savona e le rsu dello stabilimento.
Sindacati e rsu hanno dichiarato inaccettabile la procedura di mobilità aperta e hanno proposto di aprire «un percorso alternativo in grado di affrontare le difficoltà del momento senza ricorrere a licenziamenti».
Questo percorso «deve coniugare una maggiore attenzione del gruppo verso lo stabilimento di Vado Ligure con il ricorso a un ammortizzatore sociale di tipo conservativo (cassa integrazione straordinaria)».
Viene richiesto anche, come già in passato, che il gruppo trasferisca a Vado carichi di lavoro attualmente svolti in altri siti produttivi.
L’azienda ha accettato di verificare il 1 agosto al ministero del Lavoro la possibilità di attivare un ammortizzatore sociale di tipo conservativo. Pertanto l’incontro del 3 agosto all’Unione Industriale di Savona per l’esame congiunto della procedura di mobilità è rinviato.
I sindacati ritengono positivo il fatto che l’azienda abbia accettato di verificare la fattibilità del percorso proposto.