Sulla sua pagina Facebook ufficiale preferisce parlare di politica (dopo aver aderito da studente ad Azione giovani, ha poi militato in Alleanza Nazionale, nel Pdl e ora in Fratelli d’Italia, essendone uno dei fondatori), ma dal 26 febbraio scorso è il commissario dell’Agenzia In Liguria, il braccio operativo della Regione per il turismo.

con Gianni Berrino
Carlo Fidanza, nato a San Benedetto del Tronto, 40 anni a settembre, la materia la conosce molto bene, visto che durante il suo mandato da europarlamentare (è stato eletto nella circoscrizione Nord-Ovest nella precedente legislatura) è stato membro della commissione Trasporti e turismo.
Meno di un semestre per capire l’Agenzia, decapitata sia per il pensionamento del direttore Enisio Franzosi, sia dall’assenza di un altro dirigente al comando: «La prima fase è stata proprio quella di mettere banalmente anche le firme per consentire il versamento degli stipendi – spiega – In Liguria era diventata acefala, per questo l’arrivo di Elena Magni a maggio, già dirigente regionale nel dipartimento del Turismo, è stato un altro punto fondamentale per il percorso di rinnovamento della struttura».
In Liguria in cifre
Una struttura che funziona con una trentina di persone (di cui una ventina impiegati sulla promo-commercializzazione e cinque, ereditati dall’”abolizione” delle Province, sul territorio a Savona, La Spezia, Imperia e Sanremo) e un budget ordinario di 900 mila euro, più 370 mila per gli incarichi operativi, come per esempio quello per il ritorno della Regione al Festival di Sanremo.
Considerando il valore generato dal turismo e dal proprio indotto è una miseria: «Pensiamo che solo il Comune di Genova dalla tassa di soggiorno ricava poco meno di 2 milioni di euro», sottolinea Fidanza.
La strategia futura
Destagionalizzazione la parola d’ordine che caratterizzerà la strategia futura di In Liguria, ma anche una più dettagliata analisi dei flussi, intanto ecco cosa è stato fatto sinora: «Abbiamo presentato alla Bit, la Borsa internazionale del turismo il nuovo portale B2B, abbiamo lanciato Be Active, il portale outdoor, frutto del lavoro di due anni, ispirato dall’intuizione di alcuni operatori del trekking e della mountain bike nel finalese che hanno cominciato ad attrarre turismo di questo tipo, mentre l’opera di promozione si è articolata in cinque workshop in giro per l’Europa: Parigi, Londra, Monaco, Copenhagen e Stoccolma».
Quello che auspica Fidanza è che da parte degli operatori ci sia più attenzione al prodotto: «In ambito outdoor abbiamo 45 strutture certificate come bike hotel, ma non tutte veicolano il pacchetto di proposte».
#LamiaLiguria, cambio in corsa
In autunno sarà rinnovata l’offerta 3 notti pagandone 2, che ha avuto un discreto riscontro anche in primavera, «ma non abbiamo dimenticato l’estate – ricorda Fidanza – la campagna promozionale #LamiaLiguria era iniziata con l’obiettivo di proiettare le immagini sul telone che copre la sede della Regione, ma visto che non è stato possibile è diventata una campagna tradizionale di branding per l’estate, anche con pubblicità tabellare nelle principali città del Nord Italia, l’acquisto di spazi pubblicitari nelle principali città del Nord Italia, sui quotidiani cartacei, e sul web».
È anche in corso (terminerà alla fine di agosto) un video contest rivolto a professionisti sulla piattaforma zooppa per la creazione di video emozionali utilizzabili in futuro.
Il vuoto delle Province
Sull’estate l’Agenzia In Liguria sta anche cercando di “mettere una pezza” in un ambito direttamente collegato, cercando di colmare un vuoto che in tanti hanno segnalato: «I siti di promozione turistica delle Province veicolavano il calendario degli eventi, con l’abolizione degli Enti è venuto a mancare questo patrimonio. Ora dal sito lamialiguria.it si può arrivare alle 300 iniziative già caricate, quelle più grandi, ben descritte e tradotte anche in inglese, saranno gli stessi Comuni a poter caricare tutto sul portale turismoinliguria.it».
Mappe e cartine cercasi
Sempre l’Agenzia sta facendo stampare mappe e cartine della Liguria, divisa in 20 comprensori: «Ce l’hanno chiesto gli operatori, non sarebbe neanche nostra competenza – sottolinea Fidanza – si tratta di mappe a strappo con sul retro quello che c’è di più interessante da vedere nella zona. Le distribuiremo sul territorio a fine mese».
Eventi strategici
In autunno sono già in agenda tre appuntamenti: due fiere in Italia (Ttg Incontri a Rimini e No frills a Bergamo) e il Buy Liguria dal primo al quattro ottobre, con decine di buyer internazionali soprattutto extraeuropei: «Prima ancora del mio arrivo la scelta è stata di non fare più le grandi fiere internazionali, visto che rendevano poco rispetto al costo, per l’Europa abbiamo scelto la formula degli workshop, mentre per i mercati più lontani siamo noi a ospitare i buyer».
L’Europa resta comunque uno dei cardini promozionali: «I mercati europei danno i flussi maggiori, è un momento favorevole perché l’Italia è considerata una destinazione sicura rispetto all’altra sponda del Mediterraneo. Questo provoca un effetto benefico anche sull’inverno».
La riforma dell’Agenzia
Proseguirà anche il lavoro di riforma dell’agenzia: «Vogliamo essere un player più trasversale vista la carenza di risorse: dobbiamo cercare di rendere più fondi disponibili per il turismo, penso per esempio al piano di sviluppo rurale, che riguarda anche la valorizzazione del territorio e dei prodotti tipici. Ancora oggi si ragiona a compartimenti stagni, vorremmo cercare di rendere l’Agenzia più regista. Anche sui fondi europei occorre fare un lavoro di concerto: spesso nascono progetti su cui siamo chiamati “a valle” a fare promozione turistica, vorremmo cominciare “a monte”».
Il secondo aspetto su cui lavorerà lo staff di Fidanza è il rapporto tra Regione e Agenzia, con riferimento ai territori, alle istituzioni locali e agli operatori: «Servono punti di riferimento – dice Fidanza – altrimenti il rischio è di sprecare risorse. Da un lato spingiamo i territori all’aggregazione dall’altro chiediamo di spingere più sul prodotto che sulla promozione, perché altrimenti la promozione rischia di restare vuota, occorre costruire offerte e creare legami, stimolare l’aggregazione senza dirigismo».
Big data per intercettare nuovi flussi
È anche in atto la revisione dell’Osservatorio regionale del turismo: «Abbiamo concordato ulteriori criteri per mappare i flussi. Vogliamo costruire un progetto sui big data. Nel 2017 ci sarà un’analisi dei flussi molto più puntuale. Già ora abbiamo una tempestività notevole nella consegna dei dati, anche rispetto ad altre regioni, ma non ci si può basare solo sulle presenze in albergo». Fidanza punta all’analisi extra-alberghiera: «Capire dove vanno e cosa cercano i turisti che vengono in Liguria. Attraverso nuovi dati possiamo intercettare magari flussi turistici che si sono creati a nostra insaputa, senza promozione».
In Liguria ha anche intenzione di costituire un tavolo permanente di lavoro per l’analisi congiunta dei flussi e di promozione, con i principali player trasportistici: aeroporto, compagnie di traghetti e di crociere.
Per esempio un buon riscontro si è verificato con l’inaugurazione del volo Klm Genova-Amsterdam: «Abbiamo investito ospitando la stampa olandese, ma non avevamo più risorse per le fasi successive, ora è arrivata Volotea come base low cost, ma sarebbe utile ampliare le tratte dall’estero, offrendo pacchetti di accompagnamento da unire agli incentivi previsti da Aeroporto, ma anche in questo caso dipenderà tutto dalle risorse».