Siamo totalmente estranei all’operazione Alchemia, relativa a presunte infiltrazioni della ‘ndrangheta nei subappalti per i lavori del Terzo Valico ferroviario Genova-Milano e faremo un esposto alla Consob in relazione alla diffusione incontrollata ed enfatica delle notizie sull’inchiesta della procura di Reggio Calabria. Lo dichiara in una nota stampa Cociv, il consorzio incaricato della realizzazione dell’opera.
Il comunicato precisa che «ciò che si registra è solo la presenza di alcuni marginali fornitori di servizi, le cui società sono partecipate, in quota di minoranza, da alcuni dei soggetti sottoposti a custodia cautelare nel procedimento penale riportato dagli organi di stampa».
«L’enfasi con cui sono state diffuse le comunicazioni relative alle indagini della procura di Reggio Calabria – si legge ancora nella nota stampa – non può essere in alcun modo posta in relazione alle attività condotte dal consorzio, sempre esperite trasparentemente nel rispetto delle norme, avvalendosi delle attestazioni rilasciate dalle autorità competenti. Tutte le imprese coinvolte nei lavori sono munite di certificazione antimafia e molte fanno parte delle “white list” tenute presso le prefetture. Il Consorzio non ha la possibilità di impedire che a valle di un rigoroso controllo antimafia preventivo gestito dallo Stato, che esclude ogni contatto con organizzazioni criminali, ci siano fornitori di servizi minori per contratti di poche decine di migliaia di euro che possano essere indagati o arrestati su ordine della Procura della Repubblica».
2 – «È evidente, in ogni caso – rileva il Cociv – la sproporzione tra l’entità concreta delle partecipazioni degli indagati nei lavori di realizzazione del cosiddetto Terzo Valico che, come visto, è ininfluente, rispetto alla correlazione, ingiustificatamente allarmistica, riportata dagli organi di stampa. La diffusione indiscriminata di queste notizie getta un’ombra ed un inutile allarme sulla realizzazione del cosiddetto Terzo Valico e sugli appaltatori dei lavori. Per queste ragioni – annuncia la nota stampa – sarà fatto un esposto alla Consob per verificare se, nella diffusione incontrollata ed enfatica delle notizie, ricorrano i presupposti per l’adozione dei provvedimenti tipici dell’Autorità, ivi compresi gli estremi delle ipotesi di reato previste dal Testo Unico sulla Finanza (quali l’art. 185 del decreto legislativo n. 58 del 1998)».
Il consorzio, infine, «diffida chiunque dal pubblicare notizie false e scorrette, riservandosi di adire tutte le sedi per tutelare la propria reputazione». Nel frattempo «le attività del Consorzio procedono regolarmente e non ci sono stati impatti sui lavori».