Scontro tra Comune di Genova e Regione sul disavanzo di Arte, l’azienda territoriale regionale per l’edilizia.
Secondo il vicesindaco Stefano Bernini, «non spetta al Comune ripianare il disavanzo di gestione di Arte, anzi la Civica Amministrazione si è già ampiamente fatta carico, almeno dal 2009, della carenza di risorse disponibili e della difficoltà di gestione di ARTE attraverso interventi suppletivi e con il massiccio impiego di risorse proprie aggiuntive per la manutenzione straordinaria degli immobili solo ed esclusivamente per salvaguardare le condizioni di vivibilità per i cittadini che vi abitano e la sicurezza degli edifici».
Bernini osserva inoltre che «Arte è utilizzata dalla Regione per operazioni immobiliari che hanno causato un forte indebitamento. L’ultima è la cartolarizzazione del patrimonio Asl (esposizione bancaria per un valore di 111 milioni). Per fare fronte a questa situazione Arte ha contratto mutui bancari e la Regione ha dovuto prevedere un fondo per i rischi bancari per il quale ogni anno destina ad Arte centinaia di migliaia di euro; l’ammortamento del mutuo ammonterà a circa 10 milioni di euro nel 2018: stanziamenti sottratti all’edilizia residenziale pubblica. Nel corso degli anni la cattiva gestione ha portato a un depauperamento del patrimonio immobiliare del Comune per diverse decine di milioni: Arte stessa ha calcolato interventi di urgenza per circa 35 milioni».
Il Comune «respinge quindi a pieno titolo ogni addebito e i giudizi politici espressi dagli amministratori regionali al riguardo. Continuerà a rifiutare le fatture impropriamente avanzate da Arte e, non esistendo un debito del Comune di Genova verso Arte, non prende in considerazione alcuna proposta di compensazione. Il Comune chiede una revisione delle attività di Arte e, per fare fronte al disagio sociale, la riattivazione del fondo morosità incolpevole, previsto dall’articolo 20 della legge regionale».
«È dovere del Comune di Genova – risponde l’assessore all’Edilizia della Regione Liguria, Marco Scajola – dare ad Arte quanto dovuto per la gestione degli alloggi di sua proprietà, sulla base di una convenzione sottoscritta tra il Comune di Genova e Arte che il vicesindaco Bernini dovrebbe ben conoscere».
«Il Comune di Genova – sostiene Scajola – deve ad Arte 5 milioni di euro a causa della cattiva gestione della morosità, di un’incapacità di far fronte a tematiche delicate e di occuparsi dei controlli la cui assenza ha generato un effetto a catena, anche da parte di chi potrebbe pagare».
«Su un punto però sono d’accordo con Bernini – aggiunge Scajola – quando dice che Arte è stata usata dalla Regione Liguria per operazioni immobiliari che hanno causato un forte indebitamento. Su questo Bernini ha ragione: infatti il suo partito, il Pd, quando ha governato con Burlando, Rossetti e i colleghi del vicesindaco di Genova, ha causato questo disastro. E non ricordo di aver letto, all’epoca, alcuna dichiarazione di esponenti del Partito democratico, compreso lo stesso Bernini, di denuncia di un’azione amministrativa fallimentare».