«I giovani imprenditori sono lenti o sono rock?». Simone Ghiazza tira in ballo Adriano Celentano e con questa domanda, che gli rimbalzava in testa da un po’ di giorni, apre la seconda giornata del convegno dei Giovani Imprenditori a Santa Margherita. Per il giovane presidente piemontese, la risposta è solo una: «Sono rock». Rock come l’immagine del convegno, come le tesi del presidente Marco Gay, come la musica di sottofondo che risuona nelle sale dell’hotel Miramare, tra una pausa e l’altra. Non ha dubbi Ghiazza, visibilmente emozionato per la sua prima volta davanti alla platea gremita.
«Questa è l’edizione dei record – spiega – come agenda, attività e accrediti: 1.800, ben il 55% in più». Ma è anche l’edizione della “sfrontatezza” e della consapevolezza: «Consapevolezza del nostro valore – dice Ghiazza – 43 anni fa non conoscevamo le reti di impresa, non conoscevamo il crowdfunding. Non avevamo il coraggio di chiedere una riforma fiscale per l’azzeramento delle tasse per le nuove imprese che producono in Italia. Oggi siamo stati in grado, in collaborazione con l’Università di Torino, di sviluppare una ricerca innovativa su tutti questi anni di convegni e di lavoro. Una ricerca unica, in cui le parole diventano tag e rappresentano le nostre battaglie». Parole importanti e significative: sviluppo, Paese, mondo. «Siamo sempre stati sul pezzo in tema di politica nazionale. Nel futuro vogliamo guardare di più anche alla politica estera, perché siamo italiani ma anche cittadini europei e non dobbiamo dimenticarlo». E ancora, mercato e lavoro. Impresa, sistema, politica: «E non solo impresa e politica», precisa.
Il giovane imprenditore come “sentinella della temporaneità”: «Abbiamo raccontato la globalizzazione prima che diventasse protagonista sulla scena, l’abbiamo voluta tra le esigenze delle nostre imprese. Siamo stati i primi ad accorgerci della crisi e a capirne la gravità. Nell’essere sentinelle abbiamo saputo anticipare la necessità di policy concrete: 118 proposte di legge diventate tali nel giro di 2,8 anni. Non è tanto se consideriamo le lungaggini di un bicameralismo perfetto. Quanto più complicato sarebbe ancora intraprendere qualcosa senza tutto questo lavoro?».
Ghiazza parla anche di conoscenza e formazione: «Ieri, alla chiusura di un workshop, mi ha colpito una frase – spiega – “gli uomini imparano finché vivono, le imprese vivono finché imparano”. L’arricchimento personale è il futuro delle nostre aziende. Non è mai presto per imparare». E anche su questo i giovani imprenditori hanno voluto dare un esempio: «Le hostess che abbiamo in sala in questi giorni non sono professioniste, ma sono studentesse. Dopo aver chiesto e parlato tanto del progetto di alternanza scuola-lavoro, abbiamo deciso di metterlo in pratica. Perché forse l’esempio è più importante di tanti insegnamenti».
Ghiazza tocca anche il tema della sostenibilità, ricordando che il convegno è certificato ISO 20121, per poi tornare sull’arricchimento: «Per arricchire e arricchirci abbiamo voluto lo Startup contest – afferma – grazie al quale giovani e imprenditori di esperienza possono confrontarsi e imparare entrambi. 14 finalisti su oltre 300 iscritti. I due vincitori hanno ricevuto ieri 100 mila euro e un roadshow con imprenditori qualificati».
E proprio sull’arricchimento, questa volta personale, Simone Ghiazza chiude il proprio discorso, per aprire ufficialmente la giornata conclusiva: «Ho imparato molto qui, insieme agli amici e colleghi del Trireg. Siete stata l’ondata perfetta ed è stato un onore surfare con voi».