Si è tenuta oggi alla Spezia, a Palazzo Civico, la riunione del tavolo, aperto a tutti i soggetti portatori di interessi, che ha l’obiettivo di costruire un progetto di riconversione produttiva dell’area Enel in previsione della dismissione dell’attuale impianto.
A condurre l’incontro il sindaco della Spezia Massimo Federici, l’assessore allo Sviluppo economico e alla Sostenibilità ambientale Laura Ruocco e il vicesindaco e assessore all’Urbanistica Cristiano Ruggia.
Oltre alle rappresentanze locali di sindacati, associazioni di categoria e comitati e movimenti ambientalisti, erano presenti Mauro Sgaramella e Katia Petrillo del Ministero per lo Sviluppo Economico, Marco Fragale e Leone Donato di Enel e rappresentanti nazionali di Confindustria e del WWF Italia Dipartimento energia.
«Si è trattato – ha dichiarato il sindaco – di un incontro proficuo. C’è stato un ampio confrontoda cui è emersa una sostanziale condivisione sulla proposta avanzata dall’Amministrazione Comunale. Il Comune ha le idee chiare su percorso, metodo e destinazione urbanistica dell’area a orientamento produttivo industriale a vocazione green. L’obiettivo è attrarre produzioni di qualità per dare risposte alle ambizioni e ai talenti dei nostri giovani. Ad Enel, oltre alla richiesta di rimanere come attore economico e produttivo, abbiamo richiesto già da ora un impegno sulla definizione delle strategie da mettere in campo per il personale attualmente in forza presso la centrale».
«Abbiamo iniziato – spiega Laura Ruocco – a condividere il percorso aperto ai diversi portatori di interesse cittadino. Abbiamo proposto a Enel e al Ministero per lo Sviluppo economico che si preveda una modalità già sperimentata in altre realtà, quali Taranto, e cioè un contratto istituzionale di sviluppo. Abbiamo indicato precise fasi operative per accelerare i tempi di progettazione. Da domani prosegue il confronto e il lavoro operativo dei tavoli tecnici. Vogliamo scrivere insieme il futuro di quest’area con un progetto di riconversione cucito sulle esigenze e la storia della città. Quindi: prima identificare i settori, partendo dalle specificità del territorio e puntando su impresa di alta qualità da un punto di vista di innovazione, occupazione e sostenibilità».