«Il latte dei soci della cooperativa Val Polcevera ha trovato un acquirente: il Caseificio Pugliese con sede a Lauriano in provincia di Torino si è detto interessato e venerdì sarà sottoscritto l’accordo per il conferimento del latte genovese». Lo annuncia l’assessore regionale all’Agricoltura e all’Allevamento, Stefano Mai in merito alla vicenda che vede al centro soci della Cooperativa Val Polcevera dopo il mancato rinnovo del contratto di acquisto del latte prodotto da parte di Parmalat.
«Grazie all’impegno di Coldiretti e al lavoro di squadra che abbiamo intrapreso – commenta soddisfatto l’assessore Mai – è stato possibile individuare una soluzione ‘tampone’ che consentirà di evitare lo scempio, che si sta consumando in questi giorni, del latte ‘in concimaia’. Per arrivare a una soluzione definitiva del problema e interrompere il circolo vizioso innescato dalle dinamiche europee che penalizzano i nostri produttori di eccellenza, sottoponendoli alla concorrenza sleale di operatori esteri, occorre una rivoluzione alle radici del sistema».
«Una soluzione che consentirà di salvare il 100% della produzione della Cooperativa della Valpolcevera – commenta Giovanni Moretti, direttore regionale di Coldiretti Liguria – arrivata grazie al fondamentale e tempestivo lavoro della rete Coldiretti e dell’assessore Mai, che si è subito attivato insieme alla nostra associazione e alle parti coinvolte per la risolvere questo grave problema». Già da mercoledì 13 aprile, ben 100 quintali di latte prodotti dalla Cooperativa dei produttori di Latte della Valpolcevera andranno al Gruppo Caseario Pugliese-Conrado, di Lauriano, in provincia di Torino che, con il marchio Caseificio Pugliese, produce formaggi freschi a pasta filata utilizzando latte al 100% italiano.
L’accordo, raggiunto insieme a Marco Parodi, vicepresidente della Cooperativa, e per ora verbale, sarà formalizzato appunto nel corso dell’incontro di venerdì 15 aprile, alle 10, nella sede del caseificio piemontese, con la partecipazione dell’assessore Mai e di una rappresentanza di Coldiretti Liguria, durante il quale saranno definiti anche i termini economici delle consegne, previste ogni due giorni.
«Se a livello nazionale il problema del latte riguarda l’accordo sul prezzo e sui compensi pagati agli allevatori, che si trovano in
condizioni di forte difficoltà – spiega Giovanni Moretti – per i produttori liguri e genovesi in particolare si era aggiunta un’altra
grave questione, quella della mancanza di acquirenti. Grazie a questo accordo, che auspichiamo possa proseguire positivamente, verrà salvata l’intera produzione di latte genovese».
La Cooperativa di produttori di latte della Valpolcevera si aggiungerebbe così alle 42 aziende agricole piemontesi selezionate
che ogni giorno conferiscono al gruppo oltre 200 tonnellate di latte.
L’assessore Mai, oggi a Verona per Vinitaly, ha partecipato alla commissione delle Politiche Agricole della conferenza Stato-Regioni alla cui attenzione ha portato il problema dei produttori genovesi. «Ho presentato la richiesta di sollecitare il ministero delle Politiche agricole sulla necessità di rendere obbligatoria la tracciabilità delle materie prime utilizzate nei prodotti lattiero-caseari – spiega l’assessore Mai – la mia richiesta è stata accolta e condivisa da tutte le Regioni e a breve sarà elaborato un documento da inviare al governo e ministro Martina. Un primo importante passo avanti per la tutela del made in Italy. Da parte della Regione Liguria c’è il massimo impegno per trovare soluzioni definitive che tutelino e valorizzino l’intera filiera del latte, oggi strozzata da richiesta di produzione sottocosto che penalizza gli operatori di un settore strategico per la vitalità economico-occupazionale delle nostre vallate e per il presidio del nostro entroterra. La Liguria non vuole rinunciare a bere il latte ligure e pertanto continueremo a battere ogni strada che possa tutelare i nostri produttori e rilanciare le nostri produzioni. Nel prossimo Tavolo Verde, convocato d’urgenza per giovedì, ci confronteremo per studiare soluzioni per il futuro del comparto».